Faceva molto
freddo
sopra l’asfalto
e sulla mia pelle.
Fu allora che
io decisi
di trovare un riparo
dall’ululato del vento
dalla pioggia battente
allora mi alzai in volo
eppure il mio corpo esanime
proprio non mi seguiva.
Sorpreso ed
incredulo
io chiamavo chiunque
io imprecavo bestemmie
ma nessuno sentiva
la gente continuava a guardarmi
e guardava il mio sangue
scorrere dal marciapiede
sulla strada e verso il tombino.
Perché?
Per quale motivo?
Il mio cuore era silente
i miei pensieri
oramai solamente un ricordo.
Trasparente
quanto il respiro
io piangevo lacrime
simili a stelle cadenti
ed era alquanto paradossale
provare un tale sentimento
che non mi apparteneva più.
Un foro in
mezzo al mio petto
ed oltre quel foro
c’era solamente l’oblio.
La notte quale
alleata
di chi mi uccise
di colui che mi derubò
della mia vita monotona
del futuro che non conoscevo
dell’amore che avevo da dare.
Infine un
cunicolo oscuro
dicono che al suo termine
esploda una luce abbagliante
io non lo so
non mi aspetto nulla
so solo che sento ancora forte
il mio desiderio di vivere.
N° 2853 - 15 febbraio 2015
Il Custode
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