Hai lo sguardo
cattivo
avido di sangue e denari
ritto, dinnanzi al mio corpo
quasi ti sfugge un sorriso
tu hai lo sguardo crudele
una belva dall’animo vuoto.
Il mio manto
ti affascina
morbido quasi fosse carezza
e la carne mia è prelibata
sicché tu hai scelto di uccidermi
nessuna pietà nei tuoi occhi
mentre io rantolo al suolo.
Se non fossi
stato uno stupido
distratto dal profumo dei fiori
di certo io ti avrei annusato
in agguato nella boscaglia
tu, nascosto come un codardo
non mi hai lasciato scampo.
E sia, adesso
finiscimi!
Non vedi quanto io soffra?
Ma questo dolore lacerante
probabilmente ti appaga
vigliacco al pari dei tuoi cani
mi afferri quasi io fossi un cencio.
Hai lo sguardo
soddisfatto
d’un cavaliere senza rivali
io, legato alle mie zampe
mi accingo a varcare le tenebre
tu hai lo sguardo bastardo
di chi mi ha strappato la vita.
N° 2854 - 16 febbraio 2015
Il Custode
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