Nella tua casa
pochi passi dal parco
là troverai la mia anima
smarrita nel buio
nella tua stanza, amore
dove ti si può respirare.
Oltre il
cancello
la vaniglia e la rosa
in cima alle scale
la eco della tua voce
io l’ascolto in silenzio
dopo riprendo a sognare.
Profumo di
inchiostro
di perdurante rimpianto
quanto lo stridere ritmico
della rotaia che scorre
passano valli e pianure
con i tuoi occhi negli occhi.
L’erba delle
fornaci
lungo il lago di Ophelia
si fosse fermato il tempo
sarebbe stata una magia
il battito intenso del cuore
il sogno infine realtà.
Ma le parole
ingiuste
giunte a calare il sipario
eppure mi manchi tanto
non so se tu pensi lo stesso
forse non è più importante
forse è importante crederlo.
Nella tua casa
ferita dalla natura
là è dove io ti immagino
smarrita nel buio
nella tua stanza, amore
dove avrei voluto restare.
N° 2171 - 22 luglio 2012
Il Custode
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