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sabato 28 febbraio 2015

IL GELO IMPROVVISO

Accadde in un istante
e colpì la nuca ed il cuore
rammento un profumo buono
fragranza di notte, o forse di sera
mentre io discorrevo coi grilli
io ‘contavo storie alle lumache.

In ginocchio, e nessun Dio
da pregare oppure adulare
accadde benché io non volessi
ed io lo dissi alla formica
ma lei trasportava lacrime
sicché nemmeno mi rispose.

Un pipistrello là di passaggio
ed una falena che imprecava
stretta fra i denti ed il sangue
capì in fretta che stava morendo
ma la luna era talmente bella
che la morte le parve dolcissima.

Il bambino aveva pochi anni
io un delirio in più da rammendare
ad una spanna sopra l’oblio
si agitava un vento lieve
era quello il suo ultimo respiro
il suo imbarazzo nel dire addio.

A pochi passi da un nuovo crepuscolo
la sua ombra salutava chiunque
e sul sentiero che conduceva a casa
il solo ologramma del suo sorriso
frattanto che il cielo si tingeva
di quel fottuto gelo improvviso.

  N° 2859 - 27 febbraio 2015

                                                       Il Custode

venerdì 27 febbraio 2015

VIAGGIO OLTRE IL BUIO

Prendi pure
la mia anima
ma lasciami il coraggio
di avere paura
e se tornerò
da oltre il buio
avrò
un alibi in più
per portare avanti
i miei passi.

Prendi pure
il mio corpo
ma lascia di me
un buon ricordo
che non abbia a deludere
chi mi ha dato
un sorriso
e se tornerò
da oltre il buio
rammenterò le ragioni
per le quali
non devo morire.

  N° 509 - 18 ottobre 1984

                                                  Il Custode

giovedì 26 febbraio 2015

UN AMORE VERO

Adesso, le mie ali
sono finalmente guarite
cicatrizzate al sole
che brilla puro
rigenerate dalla luna
ferma ad abbracciare
l’intero universo.

Io sono pronto a volare
distante da questo mondo
di parole troppo vuote
e sentimenti inerti
che rimbalzano nell’aria
e si frantumano
contro le nuvole e le stelle
e non lasciano nulla.

Sto aspettando il crepuscolo
che modelli al mio sguardo
la notte più oscura
da traversare d’un fiato
e perdermi
dove si respira ancora
il tuo profumo di sandalo
e scintilla in lontananza
il tuo sorriso sincero.

E non smetterò di cercarti
oltre questo mondo
di parole troppo vuote
e sentimenti inerti
per affidare il mio viso
ai tuoi baci di tenebra
le tue carezze pallide
per ascoltarti sempre
ed imparare ad amarti
di un amore vero.

  N° 1456 - 7 marzo 2009

                                                Il Custode

mercoledì 25 febbraio 2015

TI PERDEREI

Ti perderei
tra le rughe del mattino
e l'ultima lacrima
che scivola sulla tua guancia.

Ma mi stringo a te
come un bambino
come chi si sente solo
come chi sta morendo.

T'affido il mio dolore
affinché tu
abbia ad averne cura.

Mille volte ti perderei
da ritrovarti sempre
dietro l'angolo
per legare la tua lacrima
alla mia lacrima
e dirti con orgoglio:
"Amore
per i giorni che vivrò
non saprò fare a meno
di te..."

  N° 510 - 25 novembre 1984

                                                       Il Custode

martedì 24 febbraio 2015

SACRO SANGUE

Brezza di parole gelide
che tu tenti di sussurrare
e che però invece sibilano
dallo squarcio della tua gola
annegano nel tuo sacro sangue
che scivola verso i tuoi seni
poi penetra nella voragine
dove dimorava il tuo cuore.

Le mie dita si inebriano
di quel tuo fluido carminio
del nettare che era la vita
e adesso è freddo rubino
ed io lo porto al mio volto
tratteggio zigomi e gote
poi dopo sulle mie labbra
è questo il mio bacio d’addio.

Ma devo ancora decidere
cosa fare di quei tuoi occhi
che seppure senza più luce
mi osservano con insistenza
nel solco sopra il tuo viso
adesso si formano crateri
baratro che odora di marcio
è il sentiero al tuo cervello.

Tu stanotte, sulla battigia
sei pasto di granchi voraci
io dondolo come fossi il vento
per cullare il tuo sonno eterno
e seduto accanto al tuo corpo
intono la mia cantilena
che simile ad un canto funebre
saluta la tua dipartita.

  N° 1977 - 21 febbraio 2012

                                                     Il Custode

lunedì 23 febbraio 2015

LA PULZELLA

Nessun Dio
nessuna presunta verità
vi garantì mai
un tale libero arbitrio.

Sicché la vostra vendetta
giunge al suo compimento
ed eccomi al rogo
come io fossi una strega
mentre voi adesso godete
della vostra rivalsa.

Pulzella che seppe fermarvi
e restituire alla nazione
al Delfino
la dignità e l’onore
che voi tutti indegni
figli della vorace Albione
avreste voluto barattare
avreste desiderato ingabbiare.

E quei vili borgognoni
traditori della patria…
cosa avrebbero potuto dimostrare
se non la loro meschinità?

Io, alla testa dell’esercito
sopra i bastioni dei castelli
ecco dove ho costruito
la vittoria della mia amata Francia.

Seppur giovane e graziosa
io fu il terrore degli inglesi
una spina al loro fianco
ma catturata con l’inganno
ed accusata di eresia
adesso vedo levarsi le fiamme
che mi avvolgono
che mi divorano.

Certo io muoio tra mille spasmi
nel supplizio interminabile
tra la folla che mi ingiuria
ma mi ricorderanno, i posteri
pulzella che vi tenne testa
fino all’ultimo respiro.

  N° 2858 - 22 febbraio 2015

                                                       Il Custode

domenica 22 febbraio 2015

RITRATTO

Ritratto del tuo profilo
lucente perfezione
generata dalla luna
e la notte lo contempla
e si scorda di albeggiare.

Ed il tuo viso
di magnetica bellezza
crea invidia nelle stelle
gelosia senza ritegno
che nasconde ammirazione.

Dentro i tuoi occhi
la profondità di specchi
meteore di gemme e cristallo
che riflettono di antico
un incantesimo medioevale.

Gocce sulle tue labbra
umide d’acqua di sorgente
dove nuotano le fate
polvere d’ali che si sparge
a formare nuvole d’amore.

Sospiro del tuo profumo
fragranza di vento in primavera
e le api perdono il cammino
ed abbandonano fiori delusi
che non profumano quanto te.

Ritratto di te
di tutto ciò che tu sei
permeata nel mio sguardo
dejà vu del mio destino
che non ha destino senza te.

  N° 1646 - 17 ottobre 2009

                                                    Il Custode

sabato 21 febbraio 2015

QUESTA POESIA

Questa poesia
l'ho trovata per strada
e per non farla sfiorire
l'ho imbevuta di rugiada.

Con l'orgoglio nel cuore
come fosse stata mia
e non era importante
che fosse solo una poesia.

Questa poesia
l'ho dipinta del tuo viso
ed ho prenotato il biglietto
per un tuo posto in paradiso.

Ma tu non l'hai raccolta
e ne hai distrutto la magia
così sono rimasto solo
solo con la mia poesia.

  N° 212 - 10 ottobre 1980

                                                 Il Custode

venerdì 20 febbraio 2015

CUNICOLI TETRI

Vieni
ho sete del tuo sangue
desidero lasciare che scorra
lungo le tue budella
diretto al mio palato
che ne assapora l’aroma.

Io sono alle tue spalle
vieni
nascoste dal mio sorriso
ho fauci talmente profonde
da divorarti in un attimo
fino a saziarmi di te.

Non ti serve alcun Dio
che non ti saprebbe ascoltare
vieni
offri a me il tuo nettare
l’ultimo tuo insulso respiro
dolcissima melodia funebre.

Anfratti di inferno
cunicoli tetri ed oscuri
accolgono la tua paura
vieni
dimostrami il tuo terrore
per me è libidine estrema.

Ho voglia di averti
brandelli della tua carne
fra i miei denti aguzzi
sotto le mie unghie sporche
vieni
e muori con dignità.

Avrai supplizio e agonia
ed io l’estasi della passione
ti supplico…non mi deludere
lascia che io mi soddisfi
ti attendo per farti a pezzi
vieni…

  N° 2856 - 19 febbraio 2015

                                                      Il Custode

mercoledì 18 febbraio 2015

PENSAVO...

Pensavo
di modellare con cura
le parole da scrivere
‘ché non fossero spine
create per incrinare
il tuo fragile cuore.

E non ne trovavo
perduto nei miei sogni
smarrito nel mio cercarti
l’anima non mi parlava
ma sanguinava e sputava
il germe della solitudine.

Finiva così
quell’amore distante
l’amore a senso unico
come corrente del fiume
che scendeva a travolgere
ogni sorriso e ogni lacrima.

E trattenevo
il mio respiro gitano
perché restasse nascosto
dentro la mia bocca arida
che non sapeva più dire
altre parole per te.

  N° 1997 - 7 marzo 2012

                                               Il Custode

martedì 17 febbraio 2015

MORTE DI UN CERBIATTO

Hai lo sguardo cattivo
avido di sangue e denari
ritto, dinnanzi al mio corpo
quasi ti sfugge un sorriso
tu hai lo sguardo crudele
una belva dall’animo vuoto.

Il mio manto ti affascina
morbido quasi fosse carezza
e la carne mia è prelibata
sicché tu hai scelto di uccidermi
nessuna pietà nei tuoi occhi
mentre io rantolo al suolo.

Se non fossi stato uno stupido
distratto dal profumo dei fiori
di certo io ti avrei annusato
in agguato nella boscaglia
tu, nascosto come un codardo
non mi hai lasciato scampo.

E sia, adesso finiscimi!
Non vedi quanto io soffra?
Ma questo dolore lacerante
probabilmente ti appaga
vigliacco al pari dei tuoi cani
mi afferri quasi io fossi un cencio.

Hai lo sguardo soddisfatto
d’un cavaliere senza rivali
io, legato alle mie zampe
mi accingo a varcare le tenebre
tu hai lo sguardo bastardo
di chi mi ha strappato la vita.

  N° 2854 - 16 febbraio 2015

                                                       Il Custode

lunedì 16 febbraio 2015

POST MORTEM

Faceva molto freddo
sopra l’asfalto
e sulla mia pelle.

Fu allora che io decisi
di trovare un riparo
dall’ululato del vento
dalla pioggia battente
allora mi alzai in volo
eppure il mio corpo esanime
proprio non mi seguiva.

Sorpreso ed incredulo
io chiamavo chiunque
io imprecavo bestemmie
ma nessuno sentiva
la gente continuava a guardarmi
e guardava il mio sangue
scorrere dal marciapiede
sulla strada e verso il tombino.

Perché?
Per quale motivo?
Il mio cuore era silente
i miei pensieri
oramai solamente un ricordo.

Trasparente quanto il respiro
io piangevo lacrime
simili a stelle cadenti
ed era alquanto paradossale
provare un tale sentimento
che non mi apparteneva più.

Un foro in mezzo al mio petto
ed oltre quel foro
c’era solamente l’oblio.

La notte quale alleata
di chi mi uccise
di colui che mi derubò
della mia vita monotona
del futuro che non conoscevo
dell’amore che avevo da dare.

Infine un cunicolo oscuro
dicono che al suo termine
esploda una luce abbagliante
io non lo so
non mi aspetto nulla
so solo che sento ancora forte
il mio desiderio di vivere.

  N° 2853 - 15 febbraio 2015

                                                       Il Custode

domenica 15 febbraio 2015

OLTRE

Oltre il sole, il tramonto
poi la vita finisce
oltre te c'è il dolore
che il mio cuore ferisce.

Alza ancora il tuo sguardo
e nascondi la luna
guarda ancora i miei occhi
e oltre te più nessuna.

Lotta, ama e sorridi
sai che questo è il tuo tempo
non ti posso aspettare
mi aspetta già il vento.

Se vuoi un po’ di destino
non voltarmi le spalle
cercami ma sii veloce
io ho vita di farfalle.

E se oltre si vive
tieni tu la mia parte
per un'altra emozione
un altro giro di carte.

Oltre noi c'è la notte
luce di verità
forse oltre c'è un uomo
o la morte...chissà?

  N° 346 - 22 febbraio 1983

                                                    Il Custode

sabato 14 febbraio 2015

NELLA TUA CASA

Nella tua casa
pochi passi dal parco
là troverai la mia anima
smarrita nel buio
nella tua stanza, amore
dove ti si può respirare.

Oltre il cancello
la vaniglia e la rosa
in cima alle scale
la eco della tua voce
io l’ascolto in silenzio
dopo riprendo a sognare.

Profumo di inchiostro
di perdurante rimpianto
quanto lo stridere ritmico
della rotaia che scorre
passano valli e pianure
con i tuoi occhi negli occhi.

L’erba delle fornaci
lungo il lago di Ophelia
si fosse fermato il tempo
sarebbe stata una magia
il battito intenso del cuore
il sogno infine realtà.

Ma le parole ingiuste
giunte a calare il sipario
eppure mi manchi tanto
non so se tu pensi lo stesso
forse non è più importante
forse è importante crederlo.

Nella tua casa
ferita dalla natura
là è dove io ti immagino
smarrita nel buio
nella tua stanza, amore
dove avrei voluto restare.

  N° 2171 - 22 luglio 2012

                                                Il Custode

venerdì 13 febbraio 2015

MYLAI

E' calato il silenzio
nella radura della morte
sterili falò
s'innalzano di fumo
ad oscurare il cielo.

E centinaia d’inermi vite
calcano il sentiero
che fu di Ho Chi Minh
quante di esse
avevano l'età del fucile?

Possano gli angeli vietnamiti
accompagnare nel viaggio
i fanciulli di Mylai
dove non esiste la guerra
e le belve della "Charlie".

E riposino le donne
che non potranno procreare
perché un Dio di violenza
non volle aver cura di loro.

  N° 567 - 21 settembre 1985

                                                       Il Custode

giovedì 12 febbraio 2015

FAUST

Sono talmente vicino all’inferno
che il mio respiro diventa cenere
ed il demonio mi appare maestoso
oppure io sono un piccolo uomo.

La sapienza, null’altro io invoco
al costo della stessa mia anima
che Mefistofele, astuto mercante
tentò di acquistare a prezzo irrisorio.

E però egli mi ha fatto dono
di intelligenza e profonda scaltrezza
sicché io, con estrema maestria
ho fatto tesoro di ciò che ricevetti.

Tra gli alambicchi, i possenti tomi
ho escogitato il tranello perfetto
ed il contratto da me stipulato
è carta straccia senza alcun valore.

Tra le grotte di magma e di fiamme
tra gli anfratti e le caverne di zolfo
dannati e bambini udranno imprecare
il diavolo che io seppi ingannare.

Si tramandi ordunque ai posteri
che l’inferno mi attese invano
e Mefistofele fu posto alla gogna
a meditare della propria superbia.

  N° 2852 - 11 febbraio 2015

                                                      Il Custode