“Raccontato da te
questo amore è sublime
sicché io siedo ed ascolto
ed incomincio a sognare…”
Adesso,
scritte su di un foglio
sembravano un epitaffio
quelle speranze in frantumi
come cristallo sul pavimento.
Allora egli
prese quel foglio
lo avvicinò al caminetto
e quando prese a bruciare
vi si accese una sigaretta.
Seduto a gambe
incrociate
osservò quelle voraci fiamme
nutrirsi delle parole pensate
che presto si fecero cenere.
E quando volò,
la cenere
si mescolò al fumo e al dolore
il fumo della sua sigaretta
il dolore nella sua anima.
“Raccontato da te
questo amore è sublime…”
Eppure lui non lo ricordava
come non fosse mai accaduto.
N° 2833 - 20 dicembre 2014
Il Custode
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