Solcano il suo
viso antico
come fossero profonde trincee
che attraversano ed incidono
uno sconfinato campo di sterminio.
Solcano il suo
viso severo
ed ogni lacrima che precipita
diventa lago salato e dopo oceano
dove affondano i suoi ricordi.
La eco delle
urla disperate
sono tuoni assordanti dentro la testa
è attraversato lo sguardo stanco
da lampi violenti e violente visioni.
Quanti soldati
ha visto morire!
Corpi incastrati nel filo spinato
sogni spezzati dalle baionette
quanti soldati ha mandato a morire!
Il generale
adesso non parla
e scivola giù dal suo sigaro
la cenere diretta alle ginocchia
fiocchi di neve dipinta di antrace.
Il generale
non sa cosa dire
ai pensieri che lo percuotono
eppure un tempo aveva mille parole
da dire a ragazzi destinati al macello.
Un mantello di
tenebre e stelle
cala il sipario delle sue palpebre
mentre sfilano ombre e boati
poi si allontanano come fantasmi.
Il suo cuore,
alla fine sconfitto
dalle battaglie che ha tollerato
dalle medaglie unte di sangue
il suo cuore alla fine si quieta.
N° 2832 - 12 dicembre 2014
Il Custode
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