...Come un vecchio dipinto
preso in custodia dal tempo
ora torna a temperarsi
una lurida baracca
sull'argine di un fiume secco.
Molassana è sempre là
con
la sua miseria
e la
sua vita senza sbocchi
e quella baracca
che
osservò i miei primi passi
ora è
legna da ardere
nei
freddi pomeriggi d'inverno...
Quanto pareva bella la nuova dimora
chiusa nel cuore operoso
di Sampierdarena
allora quasi scordai
le vecchie disgrazie...
...il fuoco sulla schiena
(povera sorella mia fragile)
le pesanti accuse...
E nessuno voleva credermi
quando gridavo disperato:
<<Non è stata colpa mia!...>>
...Colpa mia?...
No, non è stato così
ma cosa conta, oramai, la verità
a distanza di tanti anni
tanti quanto
non sono riuscito a far sì
che qualcuno mi credesse.
Ma la miseria
non mollava la presa
così persi tre anni
in un triste collegio
dove le grida di suore cattive
mi rendevano crudele e testardo.
E mentre il loro battipanni
picchiava con violenza su di me
io gridavo
e bestemmiavo contro di loro
ed il loro fottuto Dio...
Stronze puttane!
E più loro picchiavano
fino a lacerarmi le carni
più io gridavo
e bestemmiavo:
...<<Andate a farvi fottere, troie
andate a farvi fottere
dal vostro Dio menzognero!>>...
E non ci riuscirono
non riuscirono a piegarmi.
Quando fuggii la prima volta
implorai i miei genitori
di non riportarmi laggiù
in quel maledetto paradiso
velato di malvagità
ma non mi ascoltarono
ed io
fuggii una volta ancora
così non tornai lì dentro
perché dissero
che ero un cattivo esempio
per quel branco di marionette
che seguivano tranquilli
ogni loro dire.
Ma non m'importava
io ero felice, finalmente
perché avevo vinto
la mia prima battaglia.
Poi ci furono tempi migliori
ma non riuscii, comunque
a liberarmi
da questa ossessionante tristezza.
Nel tempo in cui
credevo ancora nell'amore
mi smarrii in un oceano idilliaco
colmo di isole ed avventure
e per ognuna di esse
qualcuno trafisse il mio cuore
con un pugnale infiammato
e dalla punta avvelenata.
E furono solo fallimenti
colmi di dolore
...di rimpianti.
Oh, no!
Arrivò poi lei...R.N. '59
l'unico raggio
di un sole caldo e lucente.
Oh, Satana!
Dove
sarà mai
la mia
dolce Raffaella?
Ci fu
la donna bambina
quella che divenne mia moglie
...quale grave errore!...
Ed è triste fare finta di nulla
cancellando tre anni penosi
inventandoli
come un'esperienza in più.
Fu lei l'artefice
della mia vigliaccheria
della mia paura
di credere al sorriso
di un'altra donna
fu lei che mi regalò
il terrore di essere infelice.
...O è, forse
il terrore di essere felice?...
Poi
in un inverno freddo
freddo soprattutto nell'animo
se ne andò
il mio uomo preferito
...mio padre.
Così rimasi disperatamente solo
e schiavo di una nuova colpa.
...Se n'era andato
nel preciso
istante in cui
io avevo
compreso chi era
come si
chiamava
e per quali
ragioni
dovevo
amarlo profondamente.
Allora
restai una notte intera
seduto accanto a lui
lievemente appoggiato
sulla sua bara ben lavorata
ma non piansi
non so il perché
riuscii solo e finalmente
a chiedergli scusa:
<<Scusami padre,
perdona
tutto il male
che sono
stato capace
di
recarti...>>
Oh,Satana!
Ti
prego
fa
ch'egli m'abbia compreso!
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Ed eccomi ora qui
perso in un paese lontano
lontano da Genova
...la mia Genova adorata!
Oltre la cortina di fumo
ed il mare civile
di una grande città
a rivivere i momenti passati
come fossero
un tragico dejà vu.
E non ce la faccio
né qualcuno mi ascolta
né qualcuno
mi aiuta a morire.
...Come potrei, quindi, morire?...
Almeno abbiate pietà di me
lo imploro a te Chiquitita
lo supplico a te Querida
ed a te "Zio"
almeno voi che mi comprendete
abbiate pietà di me...
N° 773 - 14 gennaio 1988
Il Custode
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