…E lo scricciolo chiuse le ali
poiché il volo si fece inutile
l’inverno era prossimo a nascere
ed il vento un gelido sbuffo
con le piume si nascose il capo
dagli sguardi di scoiattoli e gufi.
E distante un
solo filo di luna
si insinuava da dietro le nuvole
dondolavano le spighe di grano
al sospiro della brezza di mare
si chinavano verso i canali
a bere l’ultimo sorso di vita.
Nella volta
del cielo stellato
i primi fiocchi di romantica neve
e lo scricciolo disse qualcosa
ad un’ombra che solcava la sera
con le piume si toccò il petto
incuriosito nel sentirlo silente.
Sopra il manto
della pianura
erba e campanule coperte di brina
mentre i merli del vecchio castello
riparavano dentro le feritoie
non rammentava una notte più bella
la più bella da quando era solo.
Con il becco
assaporò le tenebre
con le piume asciugò le lacrime
sicché vide al di là della nebbia
un amore oramai in putrefazione
e lo scricciolo ebbe un sussulto
cadde è morì in un cespuglio di more.
N° 2831 - 8 dicembre 2014
Il Custode
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