immobile sulla mia
tavola
ed il tuo sangue salato
a colmare il mio
bicchiere.
Ed ogni mio avido sorso
di quel tuo nettare
caldo
non fa che compiacermi
per averti abusata e
ammazzata.
Questo mio odio maestoso
è più di ciò che pensavo
e però, e finalmente
esprime tutta la sua
bellezza.
Tu, infine, adesso taci
non hai alcuna
giustificazione
per avere lordato
d’urina
il mio pavimento di marmo.
Io lo che hai avuto paura
e certo sei rimasta
sorpresa
tu credevi che io fossi
l’amore
in realtà ero il tuo
assassino.
E non ricordo il tuo nome
né quali sogni tu
sognavi
io ti osservavo e
pensavo
a come donarti l’oblio.
Adesso la mia priorità
è liberarmi dei tuoi
resti
prima che giunga la
notte
a sopraffarmi col sonno.
Ti seppellirò in giardino
mi sembra il posto
adeguato
per te che sembravi un
fiore
ed eri solamente
un’inezia.
N° 3375 - 8 maggio 2018
Il Custode
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