o Beatrice
io sconto codesto fio
d’averti, ombra
immortale
che vaga pe’ la mia
mente.
Supplizio del cor mio
‘sì che ancora ti venero
da scriverti co’ la
passione
nella mia tacita anima
misera pe’ il tuo
rifiuto.
Sicché resti eterno rimpianto
tu che l’amor mi negasti
ch’io ho di te la
visione
imperitura et dolorosa
tra li rovi dentro i
miei occhi.
Ti vedo, o Beatrice
in sul sentiero del
purgatorio
sopra il carro, siccome
strega
trainato dapprima dal
bieco grifone
dopo sospinto dalla
nobile fiera.
Poiché di me ti giuocasti
or mi rifugge via il
senno
che ogni mia lirica
mesta
nasce dalla tua immagine
pe’ lo dolce sogno che
tu fosti.
N° 3374 - 4 maggio 2018
Il Custode
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