del mio corno robusto
della mia fragile vita
frattanto che io
agonizzo
sotto il sole della
savana.
Scende sulla terra arida
il sangue, come torrente
tinge i frammenti
d’anima
della quale mi hai
derubato
con crudeltà e
disprezzo.
Le iene e gli sciacalli
si avvicinano con
circospezione
dopo faranno scempio di
me
mentre io ancora respiro
mentre io ti maledico.
Tu, bracconiere d’avorio
e vile mercante di morte
ti sei nascosto con cura
hai sparato con la
carabina
un colpo…e sono caduto.
Scende sulla terra arida
l’ultima mia inutile
lacrima
sotto il sole della
savana
non potrà che
germogliare
il mio odio profondo per
te.
N° 3377 - 12 maggio 2018
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento