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domenica 13 maggio 2018

AVORIO

Tu, predatore bastardo
del mio corno robusto
della mia fragile vita
frattanto che io agonizzo
sotto il sole della savana.

Scende sulla terra arida
il sangue, come torrente
tinge i frammenti d’anima
della quale mi hai derubato
con crudeltà e disprezzo.

Le iene e gli sciacalli
si avvicinano con circospezione
dopo faranno scempio di me
mentre io ancora respiro
mentre io ti maledico.

Tu, bracconiere d’avorio
e vile mercante di morte
ti sei nascosto con cura
hai sparato con la carabina
un colpo…e sono caduto.

Scende sulla terra arida
l’ultima mia inutile lacrima
sotto il sole della savana
non potrà che germogliare
il mio odio profondo per te.

  N° 3377 - 12 maggio 2018

                                                  Il Custode

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