io scruto la tua
bellezza
che se tu mi
appartenessi
saresti fonte di
idolatria.
Ma rimani distante
dalle rughe sulle mie
labbra
sicché il tuo viso meraviglioso
è utopia per i miei
baci.
Adesso tacito l’anima
che pare un’insolente
bambina
e senza dignità alcuna
supplica il tuo
impossibile amore.
Il mio stupido cuore
diventa un campo di
battaglia
dove giacciono le mie
emozioni
come foglie carpite dal
vento.
Con questi freddi occhi
io ti osservo e perdo il
senno
poiché tu non mi
appartieni
ma sei parte della mia
solitudine.
N° 3381 - 20 maggio 2018
Il Custode
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