trasportata dal docile
vento
che nacque dalle coste
liguri
e si diresse alla
pianura lontana.
Lei accadde, e fu davvero bellissimo
dal respiro della
salsedine
che incespicò sopra i
mattoni
delle antiche crose di
Genova.
All’improvviso la luna tacque
e si impigliò fra i
capelli di lei
mentre stormi di
pipistrelli
emigrarono verso le
grotte.
E la gazza si rifece il becco
sul tronco del salice in
riva al lago
ma lei accadde sull’erba
morbida
e tappezzata di fiori di
pesco.
Macchia nera, tratteggio
di vita
di un amore sceso dal
medioevo
dove nessuno più
rammentava
né il falco, neppure il
lupo.
E però, nei pertugi del cuore
lei accadde come una
cicatrice
che nemmeno la paziente
Penelope
avrebbe potuto ricucirne
gli strappi.
Si destava, il castello di Carpi
animato da una folla
sorniona
di mercanti e fumo di
sigarette
e di baci ancora da
modellare.
Così sia, raccontò il menestrello
mentre tornava ad
affrontare il mare
per confidare ai
gabbiani impettiti
come lei accadde
un’ultima volta.
N° 3385 - 26 maggio 2018
Il Custode
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