questa immensa distesa
sperduta
dipinta di tenebre e
nebbia
dove vagano alla deriva
alcune nuvole in
putrefazione.
Il silenzio è totale
leggero quanto una piuma
che plana con
delicatezza
sopra le immobili acque
del lago opaco e
disperato.
Nella barchetta di carta
adesso io isso le vele
sperando che si alzi il
vento
per cominciare il mio
viaggio
incontro alla
solitudine.
Sono un gatto curioso
che scivola dentro la
notte
e si ferma ad osservare
la luna
che germoglia raggi
sbiaditi
troppo flebili per
l’alta marea.
Nessuna stella, né pioggia
sotto questo arido cielo
io provo a spendere
lacrime
che mi facciano provare
ancora
l’acre sapore del sale.
Non conosco la meta
del mio stanco migrare
sicché mi volto a
guardare
ai quattro punti
Cardinali
…e non è che un deserto.
N° 3387 - 31 maggio 2018
Il Custode