I ragni si
spostano
veloci sopra il parquet
e sono molto affamati
hanno il desiderio di te
mentre tu resti là, immobile
seduta sul pavimento.
La paura…
quale strana creatura!
Come fosse una catena invisibile
ti imprigiona alla parete
e persino i tuoi pensieri
tacciono per via del terrore.
Nel silenzio
assordante
il solo impudente tuo cuore
pare un anziano signore
che rimbrotta dei ragazzini
e seppure egli gridi più forte
nessuno si ferma ad ascoltarlo.
La porta ad
una sola spanna
pare sia troppo distante
là si annida la tua salvezza
se solo tu riuscissi a muoverti
ti basterebbe un balzo
per uscire dalla tua stanza.
Ed ecco, quel
primo morso
ha il potere di farti riprendere
i ragni adesso sono dovunque
sopra i tuoi capezzoli rosa
sulle tue gambe bellissime
e le loro zampe sono velluto.
Tu ti specchi
nel vetro profondo
dei loro occhi magnetici
ma la paura…
quale sublime sentimento!
Ti blocca e tu puoi assaporare
tutti i loro baci roventi.
…Uno spudorato raggio di sole
si insinua dalla finestra
c’era la notte, ed era stupenda
ma è fuggita a cercare riparo
dalla tracotanza del giorno
da questa luce troppo accecante.
Tu siedi sopra
il tuo letto
il tuo sguardo percorre il parquet
e non scorge più alcun ragno
la magia è un incantesimo infranto
ti rimane soltanto la tua delusione
perché è stato un incubo maestoso.
N° 3048 - 21 novembre 2015
Il Custode
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