Pare soltanto
un sussurro
che muove dalle radici dell’anima
di fumo, come se fosse droga
ed io cado in confusione
pare non sia che un sospiro
eppure è davvero sublime.
La cerco e
attraverso la notte
domando alla luna, alle stelle
e distante quanto è l’orizzonte
il vento la tiene per mano
la cerco e scavalco l’oceano
sulla tolda di una conchiglia.
Melodia di
ninfe e folletti
forse nient’altro che fantasia
ma smuove le cime degli alberi
quasi fosse una carezza d’amore
melodia delle sirene di Ulisse
del pifferaio che liberò la contea.
Si narra che
fu frutto d’amplesso
fra una strega ed il figlio di Dio
la realtà è che tanta bellezza
non può avere nulla di terreno
si narra come fosse leggenda
la meraviglia della voce di lei.
N° 3046 - 18 novembre 2015
Il Custode
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