Dalla mia
finestra
io vedo i bambini giocare
a volte cadono
e quando accade piangono
però si rialzano sempre
e saldi sulle proprie gambe
tornano a correre ancora
a cadere…a camminare.
Spesso i vetri
si rigano
delle gocce di pioggia
delle onde delle mie lacrime
io, seduto sulla carrozzella
sogno di percorrere passi
uscire da questa mia gabbia
e fare un balzo sul grande prato
ridere forte dopo rotolare.
Non lo posso
fare
prigioniero sulla mia sedia
io osservo ed immagino
poiché la mia fantasia è libera
perché sono comunque vivo
e questo mi dovrebbe bastare
dovrebbe…
eppure io sto così male.
Ma io mi
rassegno
ho persone che mi circondano
per amore…o forse non è che pietà
seduto, questo è il mio destino
e gli istanti sembrano secoli
dalla mia finestra
i miei desideri calpestano i viali
ed io non li posso seguire…
N° 3052 - 27 novembre 2015
Il Custode