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martedì 19 ottobre 2021

UN LUPO CHE MORDE

Tacque, e dal promontorio
si diresse alla pianura
dove i pastori, con crudeltà
decimavano il branco ribelle
col pretesto di salvare le pecore.
 
E queste ultime belavano
al comando dei loro padroni
ed egli muto, poiché era inutile
sprecare le forze ed il fiato
con chi non sapeva ascoltare.
 
Ed i cani, per un misero osso
dilaniavano chi si opponeva
all’idea di finire in una gabbia
sicché egli vide, dopo pensò
la strategia del proprio attacco.
 


E nel silenzio egli mosse
con un solo, potente balzo
azzannò colui che pareva il capo
affondò i denti nella sua gola
fino a che non terminò il sangue.
 
E zittirono i pastori ed i cani
sopraffatti da sorpresa e sgomento
egli raccolse a sé il branco
e veloce come il lampo d’estate
lo condusse verso le grotte.
 
Adesso, a distanza di mesi
gli aguzzini ancora lo cercano
mentre i lupi ne seguono i passi
egli tace e percorre il sentiero
che conduce incontro alla libertà.

  N° 4612 - 19 ottobre 2021

                                               Il Custode

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