Mi perdo, e sulle tue mani
io divento fumo e poi nebbia
che cerca di risalire il cielo
ma la tua surreale bellezza
mi tiene ancorato al terreno.
Ho viaggiato secoli e istanti
e non ricordo una tale grazia
tu, col tuo sguardo profondo
mi curi con molta delicatezza
come io fossi malato d’amore.
Drogato di te e dei tuoi occhi
io urlo la mia disperazione
e mi perdonerà, la solitudine
per essere talmente debole
schiavo del desiderio di averti.
In questo spicchio di esistenza
io ti cerco fino a trovarti
convinto di provare fastidio
invece mi sento molto confuso
e non riesco a fare a meno di te.
io divento fumo e poi nebbia
che cerca di risalire il cielo
ma la tua surreale bellezza
mi tiene ancorato al terreno.
Ho viaggiato secoli e istanti
e non ricordo una tale grazia
tu, col tuo sguardo profondo
mi curi con molta delicatezza
come io fossi malato d’amore.
Drogato di te e dei tuoi occhi
io urlo la mia disperazione
e mi perdonerà, la solitudine
per essere talmente debole
schiavo del desiderio di averti.
In questo spicchio di esistenza
io ti cerco fino a trovarti
convinto di provare fastidio
invece mi sento molto confuso
e non riesco a fare a meno di te.
N° 4620 - 28 ottobre 2021
Il Custode
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