In un mondo di finti santi
egli muoveva
oramai infettato a morte
da una rabbia devastante.
Aveva percorso miglia
senza avere avuto una meta
adesso il tempo era ingiusto
la libertà, un’utopia.
Qualcuno parlava del dio
seduto sull’altissimo scranno
il cui figlio promise miracoli
che non aveva imparato a fare.
Vedeva svanire le vite
e con esse i sentimenti
il ghigno sui visi degli uomini
preannunciava epoche oscure.
Il demone pensò forte
tanto da risvegliare l’inferno
e la lava cominciò ad alzarsi
e bruciò chiunque incontrava.
Quella non era più la natura
nella quale era cresciuto
nulla era più da salvare
e nessuno fu da rimpiangere.
egli muoveva
oramai infettato a morte
da una rabbia devastante.
senza avere avuto una meta
adesso il tempo era ingiusto
la libertà, un’utopia.
seduto sull’altissimo scranno
il cui figlio promise miracoli
che non aveva imparato a fare.
e con esse i sentimenti
il ghigno sui visi degli uomini
preannunciava epoche oscure.
tanto da risvegliare l’inferno
e la lava cominciò ad alzarsi
e bruciò chiunque incontrava.
nella quale era cresciuto
nulla era più da salvare
e nessuno fu da rimpiangere.
N° 4607 - 13 ottobre 2021
Il Custode
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