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domenica 31 ottobre 2021

AUTUNNO SUL MARE

Onde baciate dal vento
ed il mare, il mare assopito
si distende al cielo plumbeo
che veste della veste migliore
damerino alla serata di gala.
 
Ora che la gente è trascorsa
l’autunno osserva le acque
hanno ancora odore e colore
che ricorda la punta del sale
mentre luccica sulla superficie.
 


Io, fermo vicino agli scogli
ringrazio la vita e il destino
giacché mi hanno recato qui
nel grembo di questa città
a nutrirmi d’immensa bellezza.

  N° 4622 - 30 ottobre 2021

                                            Il Custode

GIOCA CON ME

Gioca con me, mia cara
dove il bosco è intricato
tu ti nascondi nel buio
ma io ti trovo e ti uccido.
 
Se vuoi ti lascio pensare
gli ultimi tuoi stupidi sogni
prima che il sangue li copra
come un torrente adirato.
 
Ti seguo con molta pazienza
ti volti più volte e hai paura
e questo gioco mi affascina
tu stuzzichi la mia fantasia.
 


Mi basta un cenno alla luna
per fare che tolga il disturbo
giacché nelle tenebre fitte
tu mi possa solo immaginare.
 
Gioca…non durerà a lungo
il terrore e persino il dolore
ma ecco dove ti eri nascosta
ed io ti ho trovata e ti uccido!

  N° 4621 - 29 ottobre 2021

                                              Il Custode

giovedì 28 ottobre 2021

SURREALE BELLEZZA

Mi perdo, e sulle tue mani
io divento fumo e poi nebbia
che cerca di risalire il cielo
ma la tua surreale bellezza
mi tiene ancorato al terreno.
 
Ho viaggiato secoli e istanti
e non ricordo una tale grazia
tu, col tuo sguardo profondo
mi curi con molta delicatezza
come io fossi malato d’amore.
 


Drogato di te e dei tuoi occhi
io urlo la mia disperazione
e mi perdonerà, la solitudine
per essere talmente debole
schiavo del desiderio di averti.
 
In questo spicchio di esistenza
io ti cerco fino a trovarti
convinto di provare fastidio
invece mi sento molto confuso
e non riesco a fare a meno di te.

  N° 4620 - 28 ottobre 2021

                                                  Il Custode 

UNA DEA

Ascolto storie bellissime
che raccontano le miti farfalle
dicono che oltre l’Olimpo
i mortali sono esseri liberi
di morire ed anche di amare.
 
La clessidra è senza polvere
in questo mondo ovattato
ed il tempo pare sia fermo
al primo vagito emesso da Zeus
in una culla di ori e di frutti.
 
Io ogni tanto mi sporgo
ed osservo il mondo di sotto
vedo le donne e vedo gli uomini
unirsi in carezze ed amplessi
in qualcosa a me sconosciuto.
 


Alcune volte io vorrei fuggire
e però dove e a fare che cosa?
Mio malgrado è questo posto
che mi ha vista dapprima bambina
poi un’adolescente graziosa.
 
Sospiro, non posso fare nient’altro
e mi rassegno alla mia immortalità
che è distante dall’essere vita
semmai quel privilegio fittizio
di calcare questa prigione in eterno.

  N° 4619 - 27 ottobre 2021

                                              Il Custode

IL SILENZIO DI SATANA

Egli non disse nulla
sarebbe stato inutile
il dio, arrogante e violento
aveva convinto le masse.
 
Raccolse a sé le anime
quelle di chi non si arrese
e dalla cima del promontorio
partì oltre le terre e le acque.
 
Era stato da sempre tacciato
di essere solo un visionario
e però, la sua premonizione
pareva alfine avverarsi.
 


Non furono in molti a seguirlo
ovunque egli volesse andare
e coloro che lo denigrarono
morivano poco alla volta.
 
Infine trovò il suo posto
come sempre non disse nulla
sapeva che chi lo aveva creduto
non aveva bisogno di altre parole.

  N° 4618 - 26 ottobre 20021

                                                Il Custode

lunedì 25 ottobre 2021

PAESE DELLE MASCHERE

A questo grottesco carnevale
al quale tu mi invitasti
gli sguardi erano spenti
le anime, frammenti di gesso.
 
Gli altoparlanti dicevano
una musica assai opprimente
come potevi pensare
che quel posto fosse da vivere?
 
Ogni tanto qualcuno moriva
sotto il peso della tristezza
e nessuno muoveva un dito
assuefatto da egoismo e miseria.
 


Io non volevo essere così
tu non volevi che io fossi diverso
la tua idea non mi piaceva
te lo dissi, ma non ascoltasti.
 
E se agonizzi nella tua urina
è perché io dovevo fuggire
liberarmi da questa maschera
e ritornare a respirare la libertà.
 
Qualcuno prova a seguire i miei passi
ma non può lasciare il Paese
è perduto in un mondo ovattato
che non è morte e neppure vita.

  N° 4617 - 25 ottobre 2021

                                                 Il Custode

COSTE DI EURAFRICA

Ritorno alle mie coste
laddove io sono nato
pietre e muschio sulla spiaggia
pini severi sulle colline
che osservano onde silenti.
 
Ho atteso questo momento
da diverse vite ed oltre ancora
e desidero sentire i suoni
dei pescatori sulle banchine
che reclamizzano il loro pescato.
 
Mi volto e vedo ammainata
la bandiera della mia Genova
mentre giunge dall’angiporto
odore di spezie e di violenza
retaggio di paesi africani.
 


Hanno occupato i caruggi
e adesso pare la casbah
e le lingue che si accavallano
sovrastano la cantilena
dei marinai e dei contrabbandieri.
 
Questa non è la mia Patria
non è nemmeno più Europa
la mescolanza di razze
ha prodotto una miseria profonda
in fondo ai cuori, dentro le menti.
 
Sicché mi sfugge una lacrima
di rabbia frammista a dolore
e giro di prua il mio battello
per cercare oltre l’orizzonte lontano
una terra senza esseri umani.

  N° 4616 - 24 ottobre 2021

                                               Il Custode

FOTTUTA GABBIA

Avevo la chiave
e devo averla perduta
forse perché sono nudo
oppure poiché sono stanco.
 
Qui c’è molto vento
che mi schiaffeggia il volto
qualcuno chiuda la porta
giacché io qui sto gelando.
 
Nel buio non vedo nulla
ma sento sogghigni e respiri
impreco parole volgari
ma nulla serve a qualcosa.
 


Mi pento di esservi entrato
ma non ne rammento il motivo
forse inseguivo un ricordo
oppure la mia fuga dal mondo.
 
Sicché io resto rinchiuso
oramai da diversi secoli
seppure io avevo la chiave
di questa fottuta gabbia.

  N° 4615 - 24 ottobre 2021

                                                Il Custode

LA PARTE SCURA

 Infine tu lo facesti
violasti la mia parte scura
quell’ombra nella mia mente
che era proibita a chiunque.
 
Il mio sguardo mutò
e laddove sedeva l’amore
si fece strada la rabbia
la voglia di avere il tuo sangue.
 
Forse comprendesti l’errore
e però era oramai troppo tardi
sentivi la tua carne bruciare
fra i tizzoni della mia furia.
 


Capivo, poiché io ti leggevo
le parole che intendevi gridare
ma la tua gola era un antro
dentro il quale esse si perdevano.
 
Non so quanto impiegasti
a sprecare il tuo ultimo sospiro
so solo che ti accolse la notte
mentre io ritornavo al mio inferno.

  N° 4614 - 23 ottobre 2021

                                               Il Custode

MI ABITUERO'

Mi abituerò a te
all’amore che con insistenza
ami raccontare ai miei occhi
quando questi si perdono
sopra le forme della luna.
 
Chiuderò nella tasca
quel desiderio di solitudine
che sale veloce dal cuore
dopo incespica dentro lo sguardo
si nasconde nella mia mente.
 


Non avrò molte parole
‘ché il passato me le ha rubate
mentre sedevo sulla veranda
e fumavo, e nei cerchi di fumo
si insinuava la pioggia d’estate.
 
Ti offrirò pochi ricordi
che però saranno sinceri
forse tu mi chiederai di più
saranno i pensieri che ti negherò
e che nascondo persino a me stesso.

  N° 4613 - 21 ottobre 2021

                                              Il Custode

martedì 19 ottobre 2021

UN LUPO CHE MORDE

Tacque, e dal promontorio
si diresse alla pianura
dove i pastori, con crudeltà
decimavano il branco ribelle
col pretesto di salvare le pecore.
 
E queste ultime belavano
al comando dei loro padroni
ed egli muto, poiché era inutile
sprecare le forze ed il fiato
con chi non sapeva ascoltare.
 
Ed i cani, per un misero osso
dilaniavano chi si opponeva
all’idea di finire in una gabbia
sicché egli vide, dopo pensò
la strategia del proprio attacco.
 


E nel silenzio egli mosse
con un solo, potente balzo
azzannò colui che pareva il capo
affondò i denti nella sua gola
fino a che non terminò il sangue.
 
E zittirono i pastori ed i cani
sopraffatti da sorpresa e sgomento
egli raccolse a sé il branco
e veloce come il lampo d’estate
lo condusse verso le grotte.
 
Adesso, a distanza di mesi
gli aguzzini ancora lo cercano
mentre i lupi ne seguono i passi
egli tace e percorre il sentiero
che conduce incontro alla libertà.

  N° 4612 - 19 ottobre 2021

                                               Il Custode

UN FUGGIASCO

Aspetto la notte fonda
giacché io amo la luna
che pure, con la sua luce
non smette di accarezzarmi.
 
Devo fuggire lontano
da questo mondo violento
costruito con sterco e fango
da persone prive di anima.
 
Si avvicinano i carri armati
si schierano gli sbirri infami
i maiali oramai manipolati
stanno in fila ad applaudire.
 


Un gregge di miserabili
è là pronto a festeggiare
la caduta di chi ha combattuto
per difendere la propria libertà.
 
Devo fuggire lontano
per tenere a bada il mio odio
questa voglia di usare violenza
su chiunque non mi rispetta.
 
Sicché aspetto la notte fonda
e cerco una Patria distante
non prima di avere compiuto
la più piacevole delle carneficine.

  N° 4611 - 18 ottobre 2021

                                           Il Custode

SCAVO UN'ALCOVA

Io vedo quanto sei pallida
sento il tuo respiro sfumare
eppure ti amo tantissimo
come io non lo seppi mai dire.
 
Amore mio che sei crollata
travolta dalla mia pazzia
nel frattempo scavo un’alcova.
e vi poso il tuo gelido corpo.
 
Mi sdraio qui al tuo fianco
e ti stringo forte al mio petto
ti sussurro parole e pensieri
annotati nel mio taccuino.
 


Cristo, quanto sei bella!
Tanto che io non sopporto
questo tuo fastidioso diniego
ad ogni bacio che intendo offrirti.
 
La notte scende sul campo
insieme alla notte, la luna
io resto ancora qualche secondo
fino a quando non mi perdonerai.

  N° 4610 - 17 ottobre 2021

                                            Il Custode

HO PROMESSO DI VIVERTI

Ho promesso di viverti
accadde secoli orsono
ma ho attraversato le epoche
con il tuo viso negli occhi
e la tua voce nell’anima.
 
E carestie, e poi le guerre
intanto annusavo il vento
aveva il sapore assai forte
ascoltato sulla tua pelle
quando io ti dormivo accanto.
 


Ecco perché ho implorato
che tu mi scegliesti fra mille
ed al tempio del milite ignoto
ho scritto il nome che avesti
prima di perire sul rogo.
 
Fu allorché tu mi parlasti
che compresi perché ti amai
e vendei l’anima al diavolo
solamente per averti con me
al sorgere di ogni mia vita.

  N° 4609 - 15 ottobre 2021

                                                Il Custode

IMPARERO' A VOLARE

E giacché questo cuore fa male
lo terrò chiuso dentro la giacca
ogni tanto gli carezzerò il capo
affinché possa quietare i sospiri.
 
Sarò impavido dinnanzi al dolore
che oramai siamo assai uniti
abbiamo trascorso secoli insieme
tanti che ci chiamiamo per nome.
 
Fra le unghie avrò un tozzo di pane
con cui nutrire la mia solitudine
l’ho modellata con molta pazienza
affinché diventasse davvero perfetta.
 


Dentro gli occhi, l’oceano in tempesta
di relitti di rimorsi e di rimpianti
aspetterò che il vento si calmi
per dispiegare le vele e salpare.
 
E raggiunta la terra del nulla
mi sporgerò ad osservare il tramonto
la vita mi spingerà verso il baratro
e però io imparerò a volare.

  N° 4608 - 14 ottobre 2021

                                              Il Custode

LA RABBIA DEL DEMONE

In un mondo di finti santi
egli muoveva
oramai infettato a morte
da una rabbia devastante.
 
Aveva percorso miglia
senza avere avuto una meta
adesso il tempo era ingiusto
la libertà, un’utopia.
 
Qualcuno parlava del dio
seduto sull’altissimo scranno
il cui figlio promise miracoli
che non aveva imparato a fare.
 


Vedeva svanire le vite
e con esse i sentimenti
il ghigno sui visi degli uomini
preannunciava epoche oscure.
 
Il demone pensò forte
tanto da risvegliare l’inferno
e la lava cominciò ad alzarsi
e bruciò chiunque incontrava.
 
Quella non era più la natura
nella quale era cresciuto
nulla era più da salvare
e nessuno fu da rimpiangere.

  N° 4607 - 13 ottobre 2021

                                                Il Custode

martedì 12 ottobre 2021

DIVIDE ET IMPERA

Il Re è quasi nudo
con la rivolta alle porte
sicché non può combattere
non ha più armi per farlo.
 
La folla oltre il fossato
è oramai pronta all’assalto
come potrà sopravvivere
quell’indisponente sovrano?
 
Allora riunisce i ministri
ed il consigliere più scaltro
con sadismo e grande astuzia
propone la sua strategia.
 


Dividere per comandare
convincere la plebe ignorante
che gli uni odiano gli altri
e creare pericolose fazioni.
 
Lo stratagemma è servito
il popolo cade nel tranello
adesso costoro si affrontano
e dimenticano il nemico comune.
 
Il Re compatta l’esercito
e lo adopera contro la gente
che senza neppure accorgersene
è vittima della sottomissione.

  N° 4606 - 12 ottobre 2021

                                              Il Custode