Ricordo una lugubre notte
e dopo un silenzio tombale
io sfogliavo una rosa nera
per rammentarmi di lei
e per quale ragione stupida
avessi ucciso il suo amore.
Sopra la punta del naso
un coleottero suggeriva parole
aveva con sé un taccuino
in cui annotare i miei sentimenti
e quando mi sentiva nostalgico
mi osservava con severità.
E la luna era bellissima
quanto una donna che vidi passare
e alla quale cadde un sorriso
le chiesi un bacio e un silenzio
da tenere sopra le labbra
quasi fossero le mie cicatrici.
E la attesi sulla mia lapide
avevo l’erba e persino l’incenso
non venne mai, ma cosa importa?
Oramai era ancorata al cuore
io fumavo, intanto ridevo
al pensiero di averla amata.
e dopo un silenzio tombale
io sfogliavo una rosa nera
per rammentarmi di lei
e per quale ragione stupida
avessi ucciso il suo amore.
un coleottero suggeriva parole
aveva con sé un taccuino
in cui annotare i miei sentimenti
e quando mi sentiva nostalgico
mi osservava con severità.
quanto una donna che vidi passare
e alla quale cadde un sorriso
le chiesi un bacio e un silenzio
da tenere sopra le labbra
quasi fossero le mie cicatrici.
avevo l’erba e persino l’incenso
non venne mai, ma cosa importa?
Oramai era ancorata al cuore
io fumavo, intanto ridevo
al pensiero di averla amata.
N° 4281 - 8 dicembre 2020
Il Custode
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