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venerdì 25 dicembre 2020

IL GERME

Noi non lo vedemmo
né lo sentimmo arrivare
poiché esso era invisibile
silente quanto l’infamia.
 
Le nostre menti confuse
non seppero chi insultare
e quel dolore vi si insinuò
si nutrì dei nostri sorrisi.
 
Pensammo non importasse
ma come poteva essere nulla
quel ghiaccio dentro gli sguardi
ed il vuoto dei nostri pensieri?

 



Resistemmo per disperazione
ma il germe, quel germe fottuto
era robusto ed assai tenace
ed arpionò i nostri cuori.
 
Noi, durante gli anni trascorsi
ci tenevamo stretti negli occhi
e le lacrime parevano briciole
che cadevano sul pavimento.
 
E però vinse, il bastardo
ci trascinò in fondo al baratro
come potevamo, noi, sopravvivere
alla morte del nostro bambino?

  N° 4300 - 24 dicembre 2020
                    
                                             Il Custode

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