Egli nacque da solo
figlio di uno sbuffo di vento
e di un errore che la luna commise
mentre baciava l’orizzonte sul mare.
Non pensava, non ne era capace
ma il suo cuore era un ballerino
che danzava in mezzo alla folla
e ad ogni ballo perdeva un ricordo.
Aveva scritto sogni e silenzio
sulla punta delle sue magre dita
ogni tanto le portava alle labbra
ne sentiva il sapore e piangeva.
Egli era nato per caso
c’era l’estate sopra i suoi passi
ma il suo sguardo pareva di neve
calpestata da un dolore profondo.
Un giorno disse un antico segreto
ad una nuvola ferma nel cielo
ma era triste, carico di disperazione
e quel cirro esplose gocce di pioggia.
Poi arrivò, al tramonto, il crepuscolo
egli lo vide e di colpo se ne innamorò
e vestito come nel giorno di festa
lo seguì e smarrì il suo sentiero.
figlio di uno sbuffo di vento
e di un errore che la luna commise
mentre baciava l’orizzonte sul mare.
ma il suo cuore era un ballerino
che danzava in mezzo alla folla
e ad ogni ballo perdeva un ricordo.
sulla punta delle sue magre dita
ogni tanto le portava alle labbra
ne sentiva il sapore e piangeva.
c’era l’estate sopra i suoi passi
ma il suo sguardo pareva di neve
calpestata da un dolore profondo.
ad una nuvola ferma nel cielo
ma era triste, carico di disperazione
e quel cirro esplose gocce di pioggia.
egli lo vide e di colpo se ne innamorò
e vestito come nel giorno di festa
lo seguì e smarrì il suo sentiero.
N° 4307 - 31 dicembre 2020
Il Custode