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domenica 29 aprile 2018

SIBERIA

Tu ti ricordi di me?
Sono il fantoccio morto di freddo
sopra le nevi sovietiche
mentre marciavo nella bufera
diretto ai campi, in Siberia
scortato dall’armata rossa.

Io osteggiavo il comunismo
la malvagità dei compagni
il regime mi derubò di ogni cosa
dei miei affetti, dei miei averi
promise di dividerlo con il popolo
però il popolo non ebbe mai nulla.

E milioni di disperate anime
persero la dignità, poi la vita
nella distante regione dei ghiacci
nelle miniere oscure e profonde
coloro considerati nemici di classe
non ottennero alcuna pietà.

Eppure, e a distanza di anni
la mia memoria viene infangata
poiché ancora la gente si indigna
per i crimini dei nazi-fascisti
ma la mia morte è trascurata
alcune volte, addirittura, giustificata.

Ma come chiunque, io avevo sogni
distrutti per il volere di Lenin
e non si commemora che l’olocausto
quasi che io non fossi mai esistito
perché nacqui dalla parte sbagliata
rispetto a quella che governa il mondo.

  N° 3372 - 29 aprile 2018

                                               Il Custode

sabato 28 aprile 2018

UN PECCATORE

Io merito l’inferno
io ambisco alla dannazione
perché sono un peccatore
incline ad abdicare
al piacere ed alle tentazioni.

Bacco e tabacco
poiché vivere di sole virtù
non è per nulla appagante
come incamminarsi al tramonto
senza aver goduto del sole.

Del sesso e per il sesso
è così che io voglio morire
stringere a me corpi di donna
mordere loro i morbidi seni
e i capezzoli dal gusto di latte.

Io aborro la benedizione
impartita da preti fanatici
perché sono un peccatore
anima votata al demonio
al termine di questa insulsa vita.

  N° 3371 - 28 aprile 2018

                                               Il Custode

SOL LEVANTE

Il tuo sorriso elegante
è un astro assai luminoso
che attraversa la notte
diretto a sedurre la luna.

Figlia del Sol Levante
tu sei una donna bellissima
leggera come un soffio di vento
che posa sui ciliegi fioriti.

Amaro sapore di mandorlo
sulla tua pelle di raso ed ovatta
io adoro le tue movenze garbate
come danzatrice sui fiori.

Estasi e senno alla deriva
l’ombra del tuo corpo sinuoso
che mostra la sua perfezione
da dietro le pareti di carta di riso.

Figlia del saggio Giappone
dei laghetti di carpe e del loto
le tue labbra sono un delirio
che travolge la mia forza di uomo.

Sapienza di una dolce geisha
nelle tue mani di lieve farfalla
il mio cuore diventa origami
la mia anima si nutre di te.

  N° 3370 - 27 aprile 2018

                                              Il Custode

venerdì 27 aprile 2018

AMORE...

Amore sgualcito
perduto per strada
io, sulle ginocchia
aspetto che tu mi veda
rammendo i ricordi
trovati in un canto
poi torno a pensarti
e mi manchi tanto.

Amore e nient’altro
solo un soffio di luna
l’acrobazia di un illuso
a mendicare fortuna
e sanguina il cuore
verso il primo tombino
verso il mare distante
forse è quello il suo destino.

Amore…e sfuggisti
siccome fosti utopia
descrizione e rimpianto
tra le rughe di una poesia
ora, nella volta del cielo
si disegna il tuo viso
e la eco della tua voce
svaniti via all’improvviso
e diventati ferite
…per me.

  N° 3369 - 27 aprile 2018

                                                Il Custode

mercoledì 18 aprile 2018

AVRAI PAURA

Riesci a sentire, amore
il canto stonato del vento?
Si infrange sui tetti d’ardesia
tra i vicoli della città vecchia
riesci ad annusare, bambina
il tanfo della mia malvagità?

Io sono un’ombra nel buio
dallo sguardo di lupo famelico
intanto che tu torni a casa
come agnello diretto all’ovile
io sono un folle nel buio
con il cuore di pietra scolpita.

Ti volti ed allunghi il passo
il respiro rintrona per strada
avrai paura di ogni bisbiglio
che le foglie diranno al selciato
ti volti e finalmente mi vedi
un rapace dagli occhi di fiamma.

Poco sangue e molto dolore
e scintille di antiche visioni
tu che biascichi parole confuse
da lasciare i gatti interdetti
poco sangue ed il gusto d’oblio
d’improvviso tu saluti la vita.

  N° 3368 - 18 aprile 2018

                                               Il Custode

martedì 17 aprile 2018

RAPTUS

E che tu sia molto bella
è un concetto innegabile
viso che scalda il cuore
e dopo scandaglia l’anima.

In balìa delle tue parole
ecco che io perdo il senno
e baciarti è la conseguenza
amarti, un desiderio impellente.

Adesso ti domando scusa
per questo mio raptus d’amore
però voglio ancora i tuoi occhi
a navigare il mio sguardo.

E chiedo, e pretendo l’eterno
della dolce poesia che tu esprimi
per pochi, travolgenti attimi
di delirio ed immensa passione.

  N° 3367 - 17 aprile 2018

                                              Il Custode

lunedì 16 aprile 2018

BAIA DELLO SCORPIONE

Fermati in riva al mare
o mio bellissimo amore
e tra la sabbia e gli scogli
riposa dalla stanchezza
rifuggi dalla frustrazione
che avvelena il tuo cuore.

I tuoi occhi sono veloci
come fossero stelle cadenti
e mi indicheranno il cammino
laddove la tua anima brilla
ad una spanna dalla battigia
nella baia dello scorpione.

Intanto tramonta la luna
verso il respiro dell’onda
io ascolto il vento cianciare
e mi assumo la presunzione
di fare che il tuo sorriso
germogli di nuove emozioni.

Amami e sarai amata
d’un amore che non rammenti
e la salsedine sulle tue ferite
scivolerà insieme alla brezza
la passione sulle tue labbra
farà di me un impavido uomo.

  N° 3366 - 16 aprile 2018

                                                Il Custode

LA PELLE DEL DAINO

Ti annuso
ma non sento l’odore
di chi mi diede la vita.

Sono confuso, irritato
e piango sommesse lacrime
sopra le tracce di sangue
lasciate al tuo passaggio
sangue di chi io amavo
e adesso non mi parla più.

Nascosto oltre il cespuglio
provo a sbirciare
dentro i tuoi occhi ignobili
ma vedo null’altro che oblio.

Una violenta illusione
la pelle che tu scuoiasti
solamente per un tuo vezzo.

Che tu sia maledetto
adesso che abbandoni il sentiero
lasciandovi agonizzare
i daini ai quali sparasti
mentre io, orfano in fuga
affronto la mia solitudine.

Nessun dio, né giustizia alcuna
potrà lenire il mio dolore
o lavare l’onta indelebile
che infetta la tua lurida anima.

  N° 3365 - 16 aprile 2018

                                               Il Custode

sabato 14 aprile 2018

PERVERSA LIBIDO

Io arriverò come l’onda
che flagella le coste
nel mio corpo, il tuo corpo
affronterà la tempesta
la furia della passione
il delirio della libido.

Poiché malato di te
io sarò prigioniero perverso
diretto al monte di Venere
al timone d’un guscio di noce
scivolerò sulla tua pelle
naufrago tra i tuoi glutei perfetti.

Sorgerà una nuova luna
nel cielo dentro i tuoi occhi
io diventerò galassia morente
che implode fra le tue labbra
l’eruzione d’un violento vulcano
abuserà del tuo palato voglioso.

Infine io poserò stanco
sopra l’umida battigia salata
del tuo frutto afrodisiaco
che mi trasforma in un folle
che mi uccide dal desiderio
di perdermi dentro il tuo grembo.

  N° 3364 - 14 aprile 2018

                                               Il Custode

mercoledì 11 aprile 2018

ENTRA UN ISTANTE

Entra un istante
ho la lama affilata
ed un ghigno satanico
che mi taglia in due il viso.

Prova a convincermi
a risparmiarti la vita
adopera la tua bellezza
o la tua capacità di mentire.

Ti ho attesa a lungo
nascosto nella penombra
con un sorriso di vetro
ad illuminare la stanza.

Entra ed accomodati
intendo offrirti da bere
sangue o forse veleno
dipenderà dal mio umore.

Scegli con cura i silenzi
o le parole da dire
ma ricorda che la mia mente
non è incline al perdono.

Intanto che parli, io penso
a come fare scempio di te
entra e preparati
che voglio ancora giocare.

  N° 3363 - 11 aprile 2018

                                              Il Custode

martedì 10 aprile 2018

SINFONIA DELLA LIBELLULA CIECA

Mi aiuta il vento
a vedere oltre lo stagno
il percorso che devo seguire
dove nascono adolescenti ninfee.

Ne seguo il sospiro
che mi reca incontro al pesco
i suoi fiori sulle mie ali
sono simili a fiocchi di neve.

La rana gracida
il suo grido mi terrorizza
e però io ascolto la sua voce
e resto distante dalle sue fauci.

Ho imparato il volo
e seppure sono nata cieca
sopra il filo dell’aria leggera
io so fare evoluzioni bellissime.

Però mi rattrista
non aver visto calare il tramonto
né la magia dell’aurora nascente
al di là dei monti e delle valli.

Comunque non importa
io sono libera e vivo la natura
e non so quanti giorni mi restano
ma ognuno di essi sarà meraviglioso.

  N° 3362 - 10 aprile 2018

                                              Il Custode