Io siederò ad
aspettare
sopra l’orlo del dirupo
e sotto, il grande lago
ed ancora la pianura
dove in sella al tuo cavallo
presto tu passerai, Morwen.
Scheggia di
veleno rapido
la tua ombra all’orizzonte
e la eco del tuo dolore
come scia o maledizione
però quella sofferenza
non scalfisce il tuo bel viso.
Tramonta il
sole al tuo arrivo
poiché tu sei fatta di tenebra
il frammento di cielo perfetto
per dare dimora alla luna
il destino che ho agognato
per i miei baci d’amore.
Il profumo
delle tue rughe
ecco come io ti riconoscerò
polline di giglio in fuga
da ferite e disperazione
tu, nera fanciulla e delirio
e però parte della mia anima.
N° 3260 - 31 marzo 2017
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento