Ho ancora
bisogno di te
della tua pelle morbida
nella quale affonda il coltello
in un delirio di sangue.
Apoteosi
dell’odio
frattanto che il mio riflesso
riflette dentro i tuoi occhi
e rivela la mia natura malvagia.
La eco di uno
stupido amore
di un’estasi a buon mercato
che mi ha illuso e poi deluso
ed ora diventa poltiglia.
Ma sei ancora
desiderabile
pur con lo sguardo distante
lontano, oltre l’orizzonte
al sicuro dalla mia furia.
Il tuo nome è
una cicatrice
un graffio felino profondo
e la materia gialla e velenosa
ha infettato anima e ragione.
Perché non
dici altre parole?
Perché non mi maledici?
Ti giuro che avrai il mio perdono
e la mia rabbia sulle tue carni.
Il buio senza
la luna
senza una sola, misera stella
io ti guardo…e sei bellissima
in un delirio di sangue.
N° 3261 - 4 aprile 2017
Il Custode
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