Mi pento di
essere un Dio
un regista miope e arrogante
che dirige il destino del mondo
con il piglio di un aguzzino.
E rinnego la Chiesa edificata
giusto al centro di Roma
dove i maiali si ingrassano
con gli oboli carpiti agli stolti.
In un impeto
di megalomania
ho inventato un paradiso fittizio
dove rinchiudere a chi ho dato vita
per infliggergli punizioni esemplari.
Ma, ahimé, ho
commesso un errore
per supponenza o forse ingenuità
adesso non posso più porvi rimedio
sicché mi pento del mio creato.
N° 3269 - 21 aprile 2017
Il Custode
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