Io ho creduto
e con la croce e la Bibbia
ho attraversato l’Africa nera
ho subito riti tribali
e la sete, poi ancora miseria
ogni cosa in virtù del tuo nome.
Ma ho visto la
disperazione
la morte di troppi bambini
e raccontare la tua parola
si è rivelata un’utopia
poiché il tuo paradiso distante
non fu di conforto alla dipartita.
Qual è la tua
menzogna?
Quanto il disprezzo nell’animo?
Io so di commettere peccato
e chiedo venia per la mia eresia
ma, ahimé, la mia convinzione
è che tu non sei una buona persona.
E biasimo la
mia cecità
questa mia incrollabile fede
per la quale io ho giustificato
l’egoismo della tua assenza
mentre tra le capanne della missione
si consumavano stragi ed abusi.
In quale
anfratto del tuo cielo
tu, codardo, ti nascondesti?
Eppure tu fosti il mio compito
la redenzione da rivelare ai selvaggi
io, con la croce ed il saio di sangue
e la mia sconfinata stupidità.
N° 3265 - 14 aprile 2017
Il Custode
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