Sulla via di
Kyoto
si inoltrò la concubina
dove il loto profumava
sul sentiero delle lanterne.
Ed il principe
sognava
nelle stanze del palazzo
quell’amore palpitante
pelle bianca di cotone.
Si specchiò,
la concubina
sulle acque del laghetto
e mostrava la sua grazia
alle libellule e alle ninfee.
Impaziente
sulla veranda
il principe osservava il cielo
e contava ogni airone
che planava fra le nuvole.
Stretto il suo
corpo sottile
fra la seta del kimono
era bellissima, la concubina
il suo viso alquanto dolce.
Tra le siepi
del giardino
tra i salici che piangevano
il principe annusava i fiori
e immaginava la pelle di lei.
Ma assalita
dai briganti
e perduta l’innocenza
fra le onde calme e tiepide
annegò la concubina.
Ora
trascorrono le lune
le stagioni mutano al vento
disperato e senza pace
il principe l’attende ancora.
N° 3234 - 14 gennaio 2017
Il Custode
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