Pare che
l’inferno imploda
ed inghiotte l’intera pianura
urlano gli orchi ed i demoni
che marciano in fondo alla valle
noi, nel castello tremiamo
tra le pareti, i cuori rimbombano.
Come una serpe
si insinua
il terrore nei nostri sguardi
noi sappiamo che gli assassini
non avranno alcuna pietà
faranno scempio dei nostri corpi
si disseteranno col nastro sangue.
Ancor bruciano
all’orizzonte
le fiamme dei villaggi distrutti
al passaggio dell’orda famelica
che ulula dentro le tenebre
e persino la luna è fuggita
portando con sé ogni stella.
Gli dei ci
hanno abbandonato
troppo codardi per la battaglia
le nostre parole di incitamento
diventeranno fantasiosa leggenda
adesso che il destino è segnato
e noi ci apprestiamo a morire.
N° 3231 - 7 gennaio 2017
Il Custode
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