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martedì 31 gennaio 2017

LA CONFESSIONE DEL MALIGNO

Il mio destino
quando risalgo l’inferno
è di depredare le anime
disperderle lungo i gironi
nei fiumi di fiamme e di lava
che passano nel sottosuolo.

Ma lasciare il mio regno
per inerpicarmi verso la luce
non è che il pretesto infantile
per poterti vedere ancora
contemplare la tua bellezza
mentre resto nascosto nell’ombra.

Tu sei una comune mortale
eppure, io ne sono certo
se mai esistesse la divinità
avrebbe le tue sembianze
il tuo sguardo di notte profonda
e la voce di triste banshee.

Dunque io lo confesso
questo stupido, insolente amore
che rende il mio cuore un tuono
la cui eco rimbomba e sconquassa
le stalagmiti sotto il mio trono
le grida dei dannati al supplizio.

Sicché ti tendo la mano
e mi inchino al tuo cospetto
tu, più calda del mio respiro
che io desidero quale regina
al mio fianco nei giorni a venire
per un tempo che non abbia fine.

  N° 3238 - 29 gennaio 2017

                                               Il Custode

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