Non mi importa
del grillo
né del coleottero sopra la foglia
io, tra le spighe di grano
canto per sola passione.
Ma devo
prestare attenzione
a non destare la mantide
che mi attende, nell’ombra
nascosta in mezzo agli ulivi.
E devo,
durante la notte
aiutarmi con le mie antenne
per non restare impigliata
sopra la tela del ragno.
Ma la notte ha
una tale magia
fatta di luna e fatta di stelle
per questo, qui nella pianura
la mia voce si fa melodia.
Il sesso è
alquanto appagante
è brivido e forte emozione
ma non sa affascinarmi di più
della bellezza del grande lago.
E non mi
importa del grillo
né della farfalla tra i fiori
io, sopra le zolle della terra
respiro e mi nutro dell’estasi.
N°
3228 – 4 gennaio 2017
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