Quelle lacrime
che lei pianse
come fiocchi di neve caddero
e ferme, in bilico nell’aria
diventarono magiche sfere
riflessi di luce perduti dal sole
e dalle gelide acque del fiume.
E lei saltellò
sopra le pietre
a piedi scalzi come una fata
dopo lanciò verso il pampano
briciole dei suoi pensieri felici
ma i pensieri si infransero presto
e tramutarono in delirio e follia.
Ogni salto un
sogno d’amore
che diventò scheggia di ghiaccio
ed il suo gioco volse alla fine
giusto in fondo al grande baratro
fu laggiù che consumò le sue ali
o le barattò con un soffio di luna.
Quale che fu
il suo ultimo sospiro
mentre planò verso il fondovalle
è un segreto tenuto in riserbo
dalle aquile delle bianche montagne
lei venne ritrovata che era bella
come se non fosse mai deceduta.
N°
3229 – 5 gennaio 2017
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