Translate

martedì 31 gennaio 2017

OTTOBRE

Il sangue sulla neve
ed il dolore dentro il petto…
dunque è questo morire
nel gelo dell’autunno
che contrasta
col fuoco che divora il cuore.

Quale e quanto odio
che l’anima fatica a smorzare…
come cani in preda alla rabbia
adesso sono i figli del popolo
che fomentati dai bolscevichi
assaltano il palazzo d’inverno.

Ho molto freddo…
il mio corpo pare una foglia
che scivola, oramai inerte
sulle acque ghiacciate del Neva
quasi voglia sfuggire il delirio
e riparare tra le onde del Baltico.

Stringo ancora il fucile…
quasi che potesse difendermi
dalle baionette e dai bastoni
che mi hanno dato la morte
sotto questo cielo imbiancato
come le strade di Pietrogrado.

Bramosia di violenza
fame di denaro e di potere…
mentre il mio respiro si quieta
crepitano ed esplodono le fiamme
ed iniziano gli eccidi di massa
all’alba della rivoluzione d’ottobre.

  N° 3239 - 30 gennaio 2017

                                              Il Custode

LA CONFESSIONE DEL MALIGNO

Il mio destino
quando risalgo l’inferno
è di depredare le anime
disperderle lungo i gironi
nei fiumi di fiamme e di lava
che passano nel sottosuolo.

Ma lasciare il mio regno
per inerpicarmi verso la luce
non è che il pretesto infantile
per poterti vedere ancora
contemplare la tua bellezza
mentre resto nascosto nell’ombra.

Tu sei una comune mortale
eppure, io ne sono certo
se mai esistesse la divinità
avrebbe le tue sembianze
il tuo sguardo di notte profonda
e la voce di triste banshee.

Dunque io lo confesso
questo stupido, insolente amore
che rende il mio cuore un tuono
la cui eco rimbomba e sconquassa
le stalagmiti sotto il mio trono
le grida dei dannati al supplizio.

Sicché ti tendo la mano
e mi inchino al tuo cospetto
tu, più calda del mio respiro
che io desidero quale regina
al mio fianco nei giorni a venire
per un tempo che non abbia fine.

  N° 3238 - 29 gennaio 2017

                                               Il Custode

martedì 24 gennaio 2017

DIMENTICARE SALEM

La gazza sul palo di legno
osservò le due figure scure
camminare sul sentiero, tra i campi
ad una spanna dal lago di Ophelia.

Sotto il tiepido cielo di marzo
trascinati da un vento leggero
danzarono i fiori di pesco
prima di infrangersi al suolo.

Dopo pianse il giovane salice
lacrime dirette verso i fili d’erba
dove i due, figure scure e silenti
si appagarono della solitudine.

Il brivido della pelle di lei
fremito elettrico ad ogni carezza
lui pensò che non era possibile
dimenticare Salem e i suoi baci.

Ed allora, con un pugnale rovente
intagliò sulla corteccia dell’anima
il suo nome in caratteri gotici
cicatrice che non poté rimarginare.

La profondità degli occhi di lei
anfratto d’inferno e maledizione
lui pensò che era soltanto follia
dimenticare Salem e il suo amore.

  N° 3237 - 23 gennaio 2017

                                                 Il Custode

venerdì 20 gennaio 2017

UN MITE INVERNO

Dimenticare…
che fu un inverno mite
a due soli passi dal mare
ed i granchi posavano al sole
in mezzo alle barche arenate
sulla sabbia del bagnasciuga.

Io, nel frattempo
annusavo l’odore della neve
che giungeva dalle tue strade
dalla piazza sotto il castello
dove le persone, come formiche
camminavano senza una meta.

Era opaco il tuo cielo
distante dal sole insolente
che bruciava oltre i caruggi
ma l’amore, sublime fastidio
aveva la luce del tuo profilo
sicché presi la via della pianura.

Nella stazione minuscola
gli studenti e la stupida gente
dispensavano ignoranza e ironia
sopra i nostri vestiti di tenebra
ma io non pensavo ad altro
che respirare la tua bellezza.

Le tue dolcissime labbra
i tuoi capelli di seta nera…
facevano invidia alla notte
quella in cui tu fosti mia
io lo so che la luna mi odiava
perché le rubavo i tuoi baci.

E le stagioni trascorsero
lungo i canali, sopra le lapidi
i gabbiani in bilico all’orizzonte
hanno lo sguardo imbronciato
come se avessero oramai imparato
che senza di te non è vivere.

  N° 3236 - 20 gennaio 2017 

                                                 Il Custode

mercoledì 18 gennaio 2017

ARPIE E BAMBINI

Quell’antro è terrificante
buio come se fosse l’oblio
alle pareti, appeso al crocifisso
penzola un uomo esile e ignudo
nelle grotte c’è odore di incenso
delle lacrime di cento bambini.

Le arpie vestite di nero
sono creature alquanto malvagie
dicono d’essere ancelle di Dio
e quel Dio pare davvero crudele
le loro verghe sulle mie carni
provocano solchi e cicatrici.

Quante volte ho tentato la fuga…
e però, come in un sortilegio
il riflesso nello specchio incrinato
mi riconduce alla mia prigione
ogni mia supplica, ogni bestemmia
scivola e affonda nel fiume di lava.

L’approvazione del demone bianco
cervello alienato sotto la papalina
sicché le torture adesso hanno inizio
le grotte disperderanno le urla
e le risate delle carnefici suore
che si sublimano di dolore e paura.

  N° 3235 - 18 gennaio 2017 

                                                Il Custode

sabato 14 gennaio 2017

SULLA VIA DI KYOTO

Sulla via di Kyoto
si inoltrò la concubina
dove il loto profumava
sul sentiero delle lanterne.

Ed il principe sognava
nelle stanze del palazzo
quell’amore palpitante
pelle bianca di cotone.

Si specchiò, la concubina
sulle acque del laghetto
e mostrava la sua grazia
alle libellule e alle ninfee.

Impaziente sulla veranda
il principe osservava il cielo
e contava ogni airone
che planava fra le nuvole.

Stretto il suo corpo sottile
fra la seta del kimono
era bellissima, la concubina
il suo viso alquanto dolce.

Tra le siepi del giardino
tra i salici che piangevano
il principe annusava i fiori
e immaginava la pelle di lei.

Ma assalita dai briganti
e perduta l’innocenza
fra le onde calme e tiepide
annegò la concubina.

Ora trascorrono le lune
le stagioni mutano al vento
disperato e senza pace
il principe l’attende ancora.

  N° 3234 - 14 gennaio 2017 

                                                Il Custode

venerdì 13 gennaio 2017

NERA POESIA

Sarà presto la notte
e le talpe, abbandonate le tane
siederanno sopra le zolle
baffi tesi incontro all’aria
ad annusare sul dorso del vento
il profumo di queste tenebre.

Io, da solo in riva al mare
ascolto il suono della risacca
e con la penna e il calamaio
scrivo e recito la tua leggenda
ai granchi assiepati sopra la sabbia
come aristocratici giunti a teatro.

Intanto nel cielo la luna sospira
e mi soffia alla tua terra lontana
verso il tuo viso dalle mille tristezze
dove io, folle dopo ogni tuo bacio
mi smarrivo nella tua anima calda
e non sapevo ritrovare la strada.

L’inchiostro scivola sopra gli scogli
e tinge di nero i granelli di sabbia
e la tua immagine, poesia e dolore
invade i miei occhi e li percuote
adesso ti vedo Salem, e sei bellissima
ed il rimpianto diventa un macigno.

Sarà un giorno l’amore
come tu lo avevi sempre sognato
dentro lo zaino ho il tuo sorriso
sicché la rabbia si fa tempesta
perché mi manchi, e non so dirtelo
perché ti amo, e però non mi  importa.

  N° 3233 - 13 gennaio 2017 

                                                Il Custode

mercoledì 11 gennaio 2017

UN ETERNO AMORE

Io morirò di te
di questa tua bellezza
che mi lascia esterrefatto
amore, amore incantevole
eterno quanto l’infinito.

E non avrò alcun rimpianto
solamente il desiderio
di lasciare che il mio sguardo
scivoli sopra il tuo viso
dentro i tuoi occhi stupendi.

Amore, amore meraviglioso
anelito di antichi secoli
e nonostante le sue rughe
la tua anima ancora mi appaga
e rende il mio sogno immortale.

Ti amo, e non mi vergogno
di questa mia debolezza
che mi tiene sulle tue labbra
sino alla fine dei giorni
per i quali io ti sono grato.

  N° 3232 - 11 gennaio 2017 

                                                Il Custode

sabato 7 gennaio 2017

AL FOSSO DI HELM

Pare che l’inferno imploda
ed inghiotte l’intera pianura
urlano gli orchi ed i demoni
che marciano in fondo alla valle
noi, nel castello tremiamo
tra le pareti, i cuori rimbombano.

Come una serpe si insinua
il terrore nei nostri sguardi
noi sappiamo che gli assassini
non avranno alcuna pietà
faranno scempio dei nostri corpi
si disseteranno col nastro sangue.

Ancor bruciano all’orizzonte
le fiamme dei villaggi distrutti
al passaggio dell’orda famelica
che ulula dentro le tenebre
e persino la luna è fuggita
portando con sé ogni stella.

Gli dei ci hanno abbandonato
troppo codardi per la battaglia
le nostre parole di incitamento
diventeranno fantasiosa leggenda
adesso che il destino è segnato
e noi ci apprestiamo a morire.

  N° 3231 - 7 gennaio 2017 

                                              Il Custode

venerdì 6 gennaio 2017

PICCOLA

Piccola
scheggia di cristallo fragile
adagiata fra le mie mani.

Io sfioro il tuo profilo
con le mie dita sorprese
inebriate dalla tua perfezione
dal profumo sulla tua pelle.

Perché il tuo viso
è sublime assai più della luna
che la marea si confonde
e si infrange sul bagnasciuga
delle tue morbide labbra.

E chissà mai quale amore
avresti dovuto essere?
Giardino fiorito tra i boschi
oppure onda d’oceano impetuoso
tu, così piccola eppure maestosa
bellissima da perdere il senno.

  N° 3230 – 6 gennaio 2017

                                                 Il Custode

giovedì 5 gennaio 2017

IL GIOCO DI GINA

Quelle lacrime che lei pianse
come fiocchi di neve caddero
e ferme, in bilico nell’aria
diventarono magiche sfere
riflessi di luce perduti dal sole
e dalle gelide acque del fiume.

E lei saltellò sopra le pietre
a piedi scalzi come una fata
dopo lanciò verso il pampano
briciole dei suoi pensieri felici
ma i pensieri si infransero presto
e tramutarono in delirio e follia.

Ogni salto un sogno d’amore
che diventò scheggia di ghiaccio
ed il suo gioco volse alla fine
giusto in fondo al grande baratro
fu laggiù che consumò le sue ali
o le barattò con un soffio di luna.

Quale che fu il suo ultimo sospiro
mentre planò verso il fondovalle
è un segreto tenuto in riserbo
dalle aquile delle bianche montagne
lei venne ritrovata che era bella
come se non fosse mai deceduta.

  N° 3229 – 5 gennaio 2017

                                                Il Custode

mercoledì 4 gennaio 2017

ESTASI DELLA CICALA

Non mi importa del grillo
né del coleottero sopra la foglia
io, tra le spighe di grano
canto per sola passione.

Ma devo prestare attenzione
a non destare la mantide
che mi attende, nell’ombra
nascosta in mezzo agli ulivi.

E devo, durante la notte
aiutarmi con le mie antenne
per non restare impigliata
sopra la tela del ragno.

Ma la notte ha una tale magia
fatta di luna e fatta di stelle
per questo, qui nella pianura
la mia voce si fa melodia.

Il sesso è alquanto appagante
è brivido e forte emozione
ma non sa affascinarmi di più
della bellezza del grande lago.

E non mi importa del grillo
né della farfalla tra i fiori
io, sopra le zolle della terra
respiro e mi nutro dell’estasi.

  N° 3228 – 4 gennaio 2017

                                                 Il Custode

martedì 3 gennaio 2017

STRINGITI A ME

Stringiti a me e respira
frammento di sabbia nel vento
in questi tempi crudeli
di bestemmie ed imprecazioni
dove l’anima è un antico relitto
che riposa sulla battigia.

Hai gli occhi che paiono pietre
scagliate contro il mio viso
ma se io ho raccolto il tuo cuore
per farne melma e poltiglia
è perché sono sbadato e solo
un eremita tra i gironi infernali.

L’astio che nutri verso i sogni
è un male che non sai estirpare
stringiti a me e addormentati
ed immagina pensieri migliori
quelli che nelle tue tasche
sono oramai ruggine e muffa.

Dentro i ricordi hai le rughe
intagliate dalla tua sofferenza
e però quel tuo profumo di dolore
mi affascina al punto che io
ti vorrei spergiurare che t’ amo
ma non sono preparato a mentire.

Bellissima lo sei per vocazione
io malvagio per discendenza
ma adesso accantona le lacrime
per quanto ti rendano irresistibile
e stringiti a me poi dimentica
che il mio amore fu solo finzione.

  N° 3227 – 3 gennaio 2017

                                                Il Custode

lunedì 2 gennaio 2017

STREGA, O AMORE

Liberami, o strega bellissima
da quel tuo sguardo profondo
fatto di precipizio e voragine
che pare condurmi all’inferno.

Eppure il tuo limbo mi piace
quel fuoco è estrema passione
ed è plasmato dello stesso calore
che ricopre la tua morbida pelle.

Io ricordo la tua ira e l’oblio
ed è una visione che mi distrugge
adesso che non mi rimane nulla
delle tue labbra di baci sublimi.

Morire…sarebbe questa la pace
o forse soltanto l’eterno delirio
il sortilegio di vederti per sempre
ciononostante non poterti toccare.

  N° 3226 – 2 gennaio 2017

                                              Il Custode