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martedì 11 ottobre 2016

STORIA DI UNA SERA DI PIOGGIA

Fragile e sola
e ignara dentro la sera
lei percorse i suoi ultimi istanti
sopra l’asfalto umido.

Nascosto nel buio profondo
un rifiuto in mezzo ai rifiuti
lui la osservava passare
e chi lei fosse non gli importava.

La donna guardò la luna
mai stata così bella e tanto grande
intanto la pioggia piangeva
una nostalgia senza ritegno.

L’uomo con i capelli bagnati
puzzava come una cagna morente
e un misto di sudore e marciume
scivolava sopra le sue rughe.

E fu all’interno di un riflesso
di una pozzanghera sulla strada
che lei all’improvviso si avvide
di quello sguardo malefico e folle.

Ed egli la colpì con violenza
con il pene, dopo col coltello
e le mormorava parole oscene
un ulteriore dispregio alla vittima.

Infine la donna cadde al suolo
ad una spanna dalle margherite
e l’ultimo suo inutile pensiero
le rimase impigliato all’anima.

L’uomo si ricompose
come avesse svolto il suo compito
intanto la pioggia gridava
un dolore senza rimedio.

  N° 3202 – 11 ottobre 2016

                                              Il Custode

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