Fragile e sola
e ignara dentro la sera
lei percorse i suoi ultimi istanti
sopra l’asfalto umido.
Nascosto nel
buio profondo
un rifiuto in mezzo ai rifiuti
lui la osservava passare
e chi lei fosse non gli importava.
La donna
guardò la luna
mai stata così bella e tanto grande
intanto la pioggia piangeva
una nostalgia senza ritegno.
L’uomo con i
capelli bagnati
puzzava come una cagna morente
e un misto di sudore e marciume
scivolava sopra le sue rughe.
E fu
all’interno di un riflesso
di una pozzanghera sulla strada
che lei all’improvviso si avvide
di quello sguardo malefico e folle.
Ed egli la
colpì con violenza
con il pene, dopo col coltello
e le mormorava parole oscene
un ulteriore dispregio alla vittima.
Infine la
donna cadde al suolo
ad una spanna dalle margherite
e l’ultimo suo inutile pensiero
le rimase impigliato all’anima.
L’uomo si
ricompose
come avesse svolto il suo compito
intanto la pioggia gridava
un dolore senza rimedio.
N°
3202 – 11 ottobre 2016
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