…Eppure io lo dissi
alla strega dell’est
ed infine al demonio
che avrei dovuto nascere
con un cuore più arido.
Ma quando ti
vidi cadere
nella notte d’autunno
ho pensato il tuo profumo
di fragile spiga di grano
e di fuoco inestinguibile.
Avevi una luce
profonda
sopra il tuo giovane viso
le cui rughe e i silenzi
partorivano gemme abissali
di sangue e di gelide lacrime.
Sulla tua
pelle
io bruciavo come sul rogo
ed allora capivo che il cielo
non era vasto abbastanza
per contenere tutto il mio amore.
Impietosa, tu
mi sfuggisti
spaventata come una farfalla
dal mio aspetto terreno
ma io avevo lucidato le labbra
per offrirti il mio bacio migliore.
Terminò il
sogno
ed il vento diventato tempesta
soffiò via il tuo profilo
io chiusi gli occhi un istante
e all’improvviso fu l’alba.
N°
3207 – 25 ottobre 2016
Il Custode
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