Le fiamme
altissime
sono ritocchi sopra la tela
che la sera tinge tra i monti.
Lingue di
fuoco cattivo
e odore di legna che arde
invade la pianura e la collina.
Benché io sono
distante
mille e molti più passi
udisco in maniera distinta
le urla della gente straziata.
È la venuta
dei mori
che hanno solcato le acque
e uccidono i vecchi e i bambini
stuprano le donne e gli animali.
Un mondo
furioso e nuovo
albeggia sul mio continente
pietra tombale sopra il medioevo.
Adesso impugno
la spada
indosso l’elmo e il coraggio
ed attendo…e non so che cosa.
Io li vedo, i
crudeli invasori
hanno lo sguardo dell’apocalisse
e la puzza del sangue e del dolore
che hanno inflitto alle loro vittime.
Li vedo, e ho
una biasimevole paura
ma è questo il mio destino
scegliere se io devo piegarmi
o difendere la mia libertà.
N°
3206 – 21 ottobre 2016
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