Translate

sabato 31 maggio 2025

IBRIDO

Imprigionato nel limbo
d'un esistenza balorda 
che non sembrava vita
che non era ancora morte
egli si riteneva di passaggio
a disagio nel mondo immobile. 

Sentiva di essere un ibrido 
figlio del sole, amante della luna
qualcosa, o forse qualcuno 
arrivato da chissà quale landa
dove le voci che risuonavano 
emettevano suoni incomprensibili. 
Sicché cominciò ad imprecare
gridando parole durante il giorno
sognando incubi ad ogni notte
fino a che la sua pazzia implose
e la mente volò in balìa del vento
come frammenti di stelle e lucciole.

  N° 5418 - 31 maggio 2025

                                       Il Custode 

RACCONTO DELLO SCARABEO

Vivevo
e nascosto nella piramide
osservavo il kher-heb 
osannare le divinità .

Ero temuto
che quando attacavo in branco
potevo uccidere un umano
spolpandolo fino alle ossa.

Anubi, il mio dio...
lo seguivo nei sotterranei 
là si respirava la morte
e la discesa fino all'oltretomba. 
Poi tutto è finito
fu colpa del fottuto progresso 
che ha trasformato gli egizi 
in avidi mercanti e vili affaristi.

Vivevo
un'epoca di pura magia
adesso sverno nella piramide 
ad aspettare gli stolti turisti.

  N° 5417 - 30 maggio 2025

                                        Il Custode 

giovedì 29 maggio 2025

UN IMMORTALE

Uccidimi un'altra volta
ho preso gusto a morire
e vedere l'espressione sorpresa
dipinta sopra il tuo volto
ad ogni mio eterno risveglio.

Fallo col fuoco
o se preferisci, con l'acqua
la tua scelta non ha importanza 
le cicatrici sulla mia anima
sono il marchio del dolore subito.
È la tua peggiore sconfitta 
sapere che io sono immortale 
che sono morto e risorto 
ogni volta che mi hai preso il cuore
per poi farne una pozza di sangue.

Uccidimi e vedrò il tuo sorriso 
svanire nel profondo oblio
giacché ho imparato a resistere 
e l'odio che tu mi hai dimostrato 
ha fatto di me un immortale. 

  N° 5416 - 29 maggio 2025

                                       Il Custode 

mercoledì 28 maggio 2025

TE NE VAI

Te ne vai
e impacchetti i tuoi sogni
in un fazzoletto di carta
non ne avevi più molti
e quei pochi ti basteranno. 

Il cielo ti ascolta 
lo fa solo per curiosità 
tu, mentre affronti la strada
sotto le unghie hai i pensieri 
mai stati tanto ghiacciati. 

Hai perdonato abbastanza 
l'amore e la tua solitudine 
sulle tue spalle rechi il ricordo 
di un ricordo che tu non scordi
che vola via ma ritorna sempre.
La luna ti ama
ti consola il fatto che è sincera
e per quanto sia pallida e fredda
quando ti stringe fra le sue braccia
sa infonderti un immenso calore.

Però te ne vai
e nemmeno rammenti dove 
ancora non sai il perché 
mandi un ultimo bacio al destino
che ti è caduto e non lo trovi più.

  N° 5415 - 28 maggio 2025

                                       Il Custode 

martedì 27 maggio 2025

INFAME

Stai nell'ombra
ed osservi
tu, infame e miserrimo 
i bambini che muoiono
per le bombe e la fame.

Io conosco il tuo fine
tu, fottuto burattinaio 
che con la complicità 
dell'Europa, del mondo
dai vita ad un olocausto. 

Hai voluto da sempre
prendere l'intero deserto 
quello che dalla striscia
conduce fino alla spiaggia 
dove l'orizzonte si quieta.
Io ti odio 
e odio i tuoi popolani
coloro che senza pietà 
puntano il mitra e sparano 
e fanno a pezzi una bambina.

La tua gente
infame e dittatore 
usa ancora la follia nazista 
quale pretesto migliore
perché ti si ritenga un giusto?

So che riuscirai 
conquisterai la Palestina 
e ne sterminerai ogni abitanti 
'ché mentre commetti i tuoi crimini
il mondo è voltato da un'altra parte.

  N° 5414 - 27 maggio 2025

                                        Il Custode 

lunedì 26 maggio 2025

SHHH...

Ti osservo
tu sei molto bella
non durerà a lungo
con gli occhi che brillano
sotto la luna piena.

Cammini distratta
nella tiepida notte
io darei un soldino
per ogni tuo pensiero 
ma in realtà non m'importa. 

Dal nulla
tu mi vedi arrivare 
veloce come una mosca
e nei miei occhi malvagi
leggi l'intera tua morte.

Ti domando scusa
ma mi viene da ridere
io so quello che faccio
mentre tu non comprendi
cosa ti sta accadendo.
La mia mano si posa
sulla tua bocca serrata 
io, con il dito sul mio naso
ti sussurro il mio invito 
a rimanere in silenzio. 

Come potresti gridare?
La sorpresa è stata tale 
da averti annichilita 
da avere bloccato i tuoi muscoli
tutto, tranne le lacrime.

Con un colpo profondo
lacero il tuo cuore impazzito 
che lentamente si ferma
così come il tuo respiro
così come fa la tua vita.

Ti osservo 
e tu eri davvero bella
io mi ricompongo 
dopo nfine ti bacio 
per un'ultima volta.

  N° 5413 - 26 maggio 2025

                                         Il Custode 

LA DERIVA

Umani...
ma non è un vanto 
noi siamo un errore
una calamità 
il fottuto disegno
di un folle alchimista. 

Ammazziamo 
ci facciamo ammazzare 
poiché siamo la deriva
siamo il male assoluto 
la totale malvagità 
che stuprò la natura.
Sfruttatori...
noi non siamo altro
prendiamo ciò che ci serve
col resto creiamo poltiglia 
noi che inventammo il potere
per sedere sullo scranno più alto.

Maledetti!
Figli d'un fantomatico dio
adepti d'un famigerato demonio
ci dividiamo in fazioni
e odiamo chi non condivide
le nostre idee e la nostra ignoranza. 

  N° 5412 - 26 maggio 2025

                                        Il Custode 

domenica 25 maggio 2025

NELLA CASA INFESTATA

Siediti qui e parlami
qui, nella tua casa infestata
ho la vodka e pure il tabacco 
o, se preferisci, una tazza di caffè 
siediti qui e ascoltami 
che tu mi ricordi me stesso.

Tu rammenti le stanze?
Ecco perché vuoi restare
per te pulirò via la polvere
scosterò con garbo le ragnatele 
'ché il ragno non m'ha mai insultato 
ed io non voglio fargli del male.

Il tuo letto è intatto 
così come fu alla tua morte
l'ultimo tuo morso alle lenzuola 
vi ha lasciato una cicatrice profonda 
è il marchio di quanto soffristi 
ma so che tu non ne vuoi parlare. 

Provi a guardarti allo specchio 
eppure non riesci a vederti 
sicché tu non ricordi il tuo viso
non sai la luce del tuo sorriso 
e questa cosa ti innervosisce 
allora batti forte i pugni sul muro.
Per calmarti io apro la porta
sui muretti tu vedi i gatti passare
ti sfugge una lacrima di nostalgia 
seppure invisibile ne sento il sapore
e comprendo che vorresti tornare
ma la vita non è più il tuo posto.
 
E penso a quando qui, nella sera
tu scrivevi poesie, componevi canzoni
e la luna, con la voce in falsetto 
faceva da diapason ad ogni tuo accordo
in una cassetto del tuo vecchio comò 
conservi ancora le bozze e gli spartiti. 

Osservo il tuo ritratto sul muro 
e realizzo quanto mi manchi
allora bevo la vodka, fumo il tabacco
ed infine sorseggio il caffè 
poi mi addormento accanto alla tua ombra
al tuo silenzio che mi ricordi me stesso.

  N° 5412 - 25 maggio 2025

                                         Il Custode 

sabato 24 maggio 2025

STANZE CHE VIDERO

Queste stanze che videro
ma non ne fanno parola
'ché il dolore fu straziante 
da spezzare il cuore del falco.

All'angolo d'ogni parete
ancora brillano lacrime
tenute in serbo dal ragno
che non vuole dimenticare. 

Sul tavolo, sotto la polvere
frammenti di disperazione 
esplodono e girano in tondo
dentro gli occhi della falena.
E bussa alla porta, il riccio
e domanda di te per giocare
ma il silenzio è talmente denso
che egli non fatica a capire.

Persino i gatti arrivati a decine
hanno fatto di tutto fermare
quell'oscurità che aveva già scelto
e non si poteva più pentire.

E oltre la finestra sbarrata
un'ombra rincorre ancora la vita
quella che smarrì una sera
e che il geco cerca in ogni dove.

  N° 5410 - 24 maggio 2025

                                        Il Custode 

venerdì 23 maggio 2025

PRIAMO SULLE MURA

S'alzò la polvere del deserto
su quella arena improvvisata 
ove s'apprestavano alla pugna
Achille, allo spartano soldo
verso Ettore, di Troia l'eroe. 

Gli achei sparsi per la radura
Priamo e i troiani sopra le mura
trepidò il cuore dell'anziano Re
allorché egli vide il figlio perire
sotto i colpi del possente semidio.

Con dignità nella notte che scese
egli raggiunse la vicina spiaggia 
ove sorgeva l'accampamento nemico
per implorare il valoroso avversario
di restituire il corpo della progenie. 

Il fato non gli certo magnanimo
sicché egli subì l'onta più devastante 
di vedere Ulisse con i suoi uomini
uscir dal ventre del cavallo di legno
e mettere a fuoco l'intera città. 
Le urla ed il sangue, macabro finale
del popolo inerme nell'oscurità 
che dal portone, come veloci formiche
si riversarono per tutte le strade
i greci invasori guidati da Agamennone. 

E perirono i guerrieri e gli anziani
mentre delle donne si fecero schiave
mentre Enea condusse i superstiti 
tra i cunicoli della città sotterranea 
fino alla agognata e disperata salvezza.

E Priamo ritto sopra le mura
osservò quel triste scenario di morte
silente e confuso da quella carneficina 
prima di perire davanti all'altare di Zeus
trafitto dalla spada di Pirro, il vile.

  N° 5409 - 23 maggio 2025

                                       Il Custode 

TAKIWĀTANGA

Nel tuo tempo
e nel tuo spazio
là hai scelto di vivere
e non fai entrare nessuno. 

Eppure 
nel tuo silenzio 
echeggiano mille parole
mille stupendi segreti.

Giochi i tuoi sogni 
e non ti importa nulla 
se nessuno sa i tuoi sorrisi 
se qualcuno ti crede malato.
Tu sei nel tuo tempo
e nel tuo spazio 
dove modelli bellezza
ed esprimi la meraviglia.

Vivi quello che immagini
che non devi niente a nessuno
se non alla tua anima
che un giorno volerà libera.

  N° 5408 - 22 maggio 2025

                                        Il Custode 

OSCURA ONDA DELLA MALINCONIA

Eravamo silenti
con le nostre gambe
che ciondolavano 
dal muretto
noi, là seduti
a guardare le stelle.

D'improvviso ti guardai 
la tua bellezza
esplose nella sera
illuminandola 
dell'oscura onda
della tua malinconia. 

Gli anni spensierati 
di quella decade 
superavano la metà 
del proprio cammino
ma noi avevamo pensieri
fermi ad epoche distanti. 
Non parlammo d'amore
non ne facevamo parte
Siouxie, i Cure e i Depeche 
era quello il nostro mondo 
cullati dalla nostalgica melodia
di chi non credeva nella vita.

Non volli tornare
ad un passato svanito
meta di sogni mai sognati 
frutto della nostra fantasia 
della nostra ricerca 
d'un esistenza che non esisteva.

Sicché con i nostri anfibi
le magliette nere 
ed i pantaloni sgualciti
noi restammo silenti 
seduti sul muretto
a contemplare la luna.

  N° 5407 - 22 maggio 2025

                                         Il Custode 

UNA FAMELICA OMBRA

Buio che non filtra alcuna luce
che si perdono i gatti e le zanzare
e la luna, che ha trovato un amante
s'è appartata tra i faggi e gli ulivi. 

Ed un'ombra affamata di sogni
saltella sui tetti, sopra i comignoli 
i pipistrelli pensano che stia giocando 
a ballare sul mantello della sera.

Quella danza dedicata all'oscurità 
desta i ragni e infastidisce le falene
mentre il mare sbuffa all'orizzonte 
per il vento che gli spettina le onde.
La sua voce è come un pizzico sull'arpa 
il suo passo possiede il garbo d'un tango 
essa si insinua fra le case della gente
a cercare chi si stringe fra le braccia.

Ed ogni volta che assapora la poesia
ne chiude un poco dentro un'arbanella
piena di luce, colma di magia
e rigenera il suo cuore ch'è avvizzito.

  N° 5406 - 20 maggio 2025

                                       Il Custode 

lunedì 19 maggio 2025

DALLE ACQUE

Vedo le onde ribollire 
dalla polena della mia nave
e tu che sorgi dalle acque
affamato della mia ciurma.

Tu, o Cthulu, sei mostruoso 
mostro marino dai molti tentacoli 
ed ho paura, ebbene lo ammetto 
come potrei mai, io, sconfiggerti?

Ti avvicini diritto di prua 
seguito da una scia di cadaveri 
di squali, sirene e persino balene 
io lo capisco che la mia sorte è segnata.

Ho i cannoni puntati verso di te
e gli arpioni quale estrema difesa
seppure conscio che la mia strategia
non farà altra che accrescere la tua ira.
Visto da vicino incuti maggiore timore
io mi urino addosso per la paura
e prego un dio al quale mai ho creduto 
sicuramente il mio posto è l'inferno.

Un grande frastuono ora mi desta
È la mia nave che si fa segatura 
sotto i tuoi violentissimi colpi
e l'oceano si fa sangue e morte.

Hai avuto ciò che volevi, o Cthulu
questo è l'ultimo mio solo pensiero 
mentre come io fossi una foglia
scendo e muoio sopra al fondale.

  N° 5405 - 19 maggio 2025

                                        Il Custode 

DILLO ALLE API

Dillo alle api
il tuo ultimo sogno
mentre stesa sul prato
osservi sbocciare i fiori
ed ascolti le ciance 
di cicale pettegole.

Dillo con gli occhi
che la voce è perduta 
a causa delle tue grida
a cercare un aiuto
che il grillo non seppe dare
per via della sua codardia.

Mentre ti ronzano intorno 
si fermano sopra il tuo viso
forse per una carezza 
o soltanto per curiosità 
intanto posano un bacio
sulle tue labbra gelate.
Dillo come una supplica
che dedichi alle farfalle
che hanno l'arcobaleno 
dipinto sopra le ali
eppure, come dame altezzose 
non degnano d'un solo sguardo.

Dillo per l'ultima volta
adesso che scende la notte
che in realtà è il crepuscolo
prima di tornare alla luce
e tu stai pensando che a volte
non è poi tanto brutto morire.

  N° 5404 - 19 maggio 2025

                                        Il Custode 

SE NE VANNO

Se ne vanno
e ti lasciano solo
ad ingoiare un dolore
che pare ti voglia soffocare.

E sempre arriva la notte
nel tuo sguardo ferito
come volesse nascondere 
le tue cicatrici profonde.

Giacché tu non sei più 
chi pensavi e volevi
fingere...forse puoi farlo
ma non significherebbe vivere.
Dimenticare...e perché mai?
I ricordi ti inseguono
e tu, col fiato corto 
non li potresti seminare.

Ne cerchi le voci e il profumo 
e però se ne vanno
che ti hanno lasciato solo
fino alla fine dei giorni. 

  N° 5403 - 19 maggio 2025

                                         Il Custode 

ANNASPI

Annaspi nei tuoi ricordi
una marea che ti travolge 
e il tuo silenzio si sbriciola 
diventa un lago di lacrime 
che rigano le gote e le labbra.

La notte e la solitudine 
da tempo tuoi fedeli compagni 
con essi dividi le briciole 
cadute sul tuo tavolo spoglio 
accanto ad un bicchiere di vodka.
Dai vetri della tua finestra
la luna ti osserva e sospira
ti ha insegnato così tante parole 
che adesso che non le dici più 
si domanda in cosa ha sbagliato. 

Bevi e dimentica ogni cosa 
il dolore e finanche l'amore
frattanto sulla parete di fronte 
rimane, appeso ed incorniciato 
il solo sorriso che un tempo dicesti. 

  N° 5402 - 18 maggio 2025

                                        Il Custode 

LE LACRIME DEL GOLEM

Plasmato di acqua ed argilla
solo per servire e proteggere 
egli, fu gigantesca creatura
obbediente al dio degli ebrei.

Con le sue mani potenti
spazzava le orde nemiche
come falce che taglia l'erba
e fa in modo che non ricresca.

Sempre ligio al suo dovere
il golem non si faceva domande
felice dei complimenti ricevuti 
dai padroni che lo sfruttavano. 

Però vide, una sera comprese
la crudeltà dei suoi creatoti 
che non più memori dell'olocausto 
trucidavano il popolo arabo.
Accadde all'ultima luna
nel cielo malvagio di Israele
che i razzi partirono come petardi
a dilaniare i bambini innocenti. 

E pianse gli eccidi in Palestina 
voluti da un demoniaco Governo
che impegnato ad essere potente
perse di vista bontà e rispetto.

E le lacrime gli rigarono il viso
ma poiché egli era fatto d'argilla
il suo corpo lentamente si sciolse
e si ricongiunse alla Madre terra.

  N° 5401 - 16 maggio 2025

                                       Il Custode 

venerdì 16 maggio 2025

BACIAMI!

<<Baciami!>>
Disse il silenzio
mentre vegliava la notte
e polvere di giovani stelle 
scendeva giù dagli abeti.

<<Fallo perché ne ho bisogno 
come ho bisogno del canto
del primo fagiano nel cielo
che chiama, implora a raccolta
il soffio del vento d'estate.>>

E sulla cima dei prati
si assiepavano cicale loquaci 
solamente per ascoltare
il suono di quel desiderio avvolgente
che copriva l'intera vallata.
Persino dal mare distante
si affacciavano, curiosi, i gabbiani
nel becco tenevano i granchi
affinché anche costoro
fossero partecipi della meraviglia. 

Infine, poi, giunse il tuono
un battito di cuore fortissimo 
e la notte raccolse il silenzio
fra le sue ali capaci
di contenere l'intero universo. 

Nel suo sguardo di mille pianeti
c'erano parole che nessuno descrisse
sicché lo guardò 
e con i suoi occhi disse:
<<Dannazione...baciami!>>

  N° 5400 - 15 maggio 2025

                                        Il Custode 

L'USCITA

Corri veloce
anche se il cuore ti scoppia 
ed il tuo fiato scema
perché se tu ti fermassi 
per te sarebbe la fine.

Mi senti?
Io sono un sussurro 
la tua paura più grande
che dentro questo silenzio 
si amplifica a dismisura. 
Non c'è via di fuga
per quanto tu cerca l'uscita
dai meandri della tua mente
perché affannarsi inutilmente 
per qualcosa che non potrà essere?

Tu morirai
nonostante la tua testardaggine 
poiché io sono un sussurro 
eppure talmente palpabile 
da averti strappato la vita.

  N° 5399 - 14 maggio 2025

                                         Il Custode 

ATTESA

Così distante dai sogni 
da una sensazione 
che pare essere vita
io guardo nel precipizio 
che là in fondo
la gente è minuscola.

L'orizzonte mi osserva
ed io
osservo l'orizzonte 
ha il tratteggio
di un mondo trascorso 
che a me non appartiene.

Con le mie mani
io percorro la schiena
chissà se le mie ali 
sono forti abbastanza 
da affrontare il volo
e poterne sopravvivere. 
È una domanda retorica 
che né il gabbiano 
né l'aquila
si pongono al momento del salto
è una domanda stupida
la decisione è già presa.

Il mare è bellissimo 
e grazie al bacio della luna
le acque scintillano riflessi 
che sembrano danzare
come lanterne kongming
dirette ad abbracciare le stelle.

Tutto è pronto
la mente senza pensieri
il cuore senza rimpianti
qui, sopra il baratro
rimane l'attesa
che soffi un soffio di vento.

  N° 5398 - 14 maggio 2025

                                        Il Custode 

martedì 13 maggio 2025

MESCALEROS

Dissero che eravamo selvaggi 
degli assassini privi di scrupoli 
fu la teoria di chi giunse dal mare
per rubare la terra che abitavamo
e che noi volevamo dividere
con chiunque la sapesse rispettare. 

Crudeli, ecco come si dimostrarono
quegli stranieri giunti da lontano
noi non avevamo dimestichezza 
dell'importanza della Storia tramandata 
sicché agimmo per solo istinto 
ed uccidemmo per sopravvivere. 
Come avremmo potuto immaginare 
che da vittime di molti soprusi
saremmo stati dipinti da carnefici
da chi decretò la nostra estinzione 
depredandoci dapprima della dignità 
per poi, infine, toglierci la vita.

Adesso si fanno chiamare americani
quell'accozzaglia di predatori europei 
in pochi onorano la nostra memoria
ancor meno il genocidio subito
per mano di chi, mascherato da agnello
si dimostrò un lupo molto affamato.

  N° 5397 - 12 maggio 2025

                                         Il Custode 

domenica 11 maggio 2025

SCIARADA

Per quanto io 
componga parole
ogni scritto, ogni sciarada
mi conduce al tuo nome
ai tuoi occhi nei miei.

Pare che sia un sentimento 
come quello che dedicò Eros
alla sfuggevole Psiche
o quello che indusse Persefone 
a seguire Ade negli inferi. 
Chissà se la Sfinge di Tebe
possiede la soluzione
di questo enigma misterioso 
di questo antico quesito 
che fa perdere il senno.

E però io lo conosco
io me ne nutro ogni volta
che ti stringo fra le mie braccia
ed ogni altro pensiero 
svanisce e diventa silenzio.

  N° 5396 - 11 maggio 2025

                                         Il Custode