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domenica 25 maggio 2025

NELLA CASA INFESTATA

Siediti qui e parlami
qui, nella tua casa infestata
ho la vodka e pure il tabacco 
o, se preferisci, una tazza di caffè 
siediti qui e ascoltami 
che tu mi ricordi me stesso.

Tu rammenti le stanze?
Ecco perché vuoi restare
per te pulirò via la polvere
scosterò con garbo le ragnatele 
'ché il ragno non m'ha mai insultato 
ed io non voglio fargli del male.

Il tuo letto è intatto 
così come fu alla tua morte
l'ultimo tuo morso alle lenzuola 
vi ha lasciato una cicatrice profonda 
è il marchio di quanto soffristi 
ma so che tu non ne vuoi parlare. 

Provi a guardarti allo specchio 
eppure non riesci a vederti 
sicché tu non ricordi il tuo viso
non sai la luce del tuo sorriso 
e questa cosa ti innervosisce 
allora batti forte i pugni sul muro.
Per calmarti io apro la porta
sui muretti tu vedi i gatti passare
ti sfugge una lacrima di nostalgia 
seppure invisibile ne sento il sapore
e comprendo che vorresti tornare
ma la vita non è più il tuo posto.
 
E penso a quando qui, nella sera
tu scrivevi poesie, componevi canzoni
e la luna, con la voce in falsetto 
faceva da diapason ad ogni tuo accordo
in un cassetto del tuo vecchio comò 
conservi ancora le bozze e gli spartiti. 

Osservo il tuo ritratto sul muro 
e realizzo quanto mi manchi
allora bevo la vodka, fumo il tabacco
ed infine sorseggio il caffè 
poi mi addormento accanto alla tua ombra
al tuo silenzio che mi ricorda me stesso.

  N° 5411 - 25 maggio 2025

                                         Il Custode 

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