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venerdì 24 marzo 2023

ADDIO, MIO CAPITANO

Il capitano è un esaltato
che impartisce ordini assurdi
noi obbediamo per sola inerzia
benché egli ci condanni a morire.
 
Per lui siamo carne da macello
pedine sopra la sua scacchiera
sicché egli ci manda allo sbaraglio
nella jungla, alla mercé del nemico.
 
Io devo porre fine alla sua pazzia
prima che egli ci porti alla distruzione
i miei commilitoni non hanno le palle
dunque agirò con molta discrezione.
 
Nella buia notte popolata di stelle
io lo avvicino frattanto che dorme
coltello in pugno e rabbia negli occhi
il capitano non avrà alcuno scampo.
 


Non avrà il tempo di pensare
il dolore che brucerà nel suo petto
nel silenzio dell’intero accampamento
pregherà un soccorso che non giunge.
 
Adesso tacciono persino i cacatua
tra le fronde della fitta boscaglia
ed annusano l’ultimo flebile respiro
esalato da quell’ufficiale arrogante.
 
Quindi addio, presuntuoso capitano
tu, divorato da formiche e scorpioni
diventerai una carcassa maleodorante
e nessuno saprà mai chi ti ha ucciso.

  N° 4854 - 23 marzo 2023

                                             Il Custode

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