Hai presente la notte?
Scivola dalle narici
e forma pozze di pece
dentro le quali io affondo.
Crea buchi nell’anima
dove le talpe svernano
il vento soffia con forza
e spazza via i pensieri.
Armata di uno scalpello
modella un dolce silenzio
il ragno inghiotte la mosca
prima che emetta un solo ronzio.
Come un mimo, racconta
a questi miei occhi spenti
fiabe di possenti demoni
pronti a scopare le streghe.
Hai presente la notte?
Si inerpica nella mia mente
sicché mi abbandono al sonno
ed è bello quasi quanto morire.
N° 4474 - 31 maggio 2021
Il Custode
Come tu hai deciso
giacché io ho smarrito
le mie labbra ed il senno
nel desiderio di averti
io mi arrendo e ti attendo
seppure tu sarai la mia fine.
Resto nella tua lingua
come farebbe una volpe
nel fondo della sua tana
mentre gridano, i cani
parole sconce ed oscene
e lo fanno per eccitazione.
Intanto ti tocco ovunque
con le mie mani moleste
che sondano ogni anfratto
del tuo corpo che ribolle
in te io mi trovo assai bene
e non so staccarmene più.
Qui, davanti alla gente
nascosto dalla tua gonna
io penetro fra le tue gambe
frattanto resto aggrappato
a quel tuo bacio che uccide
di una morte che è bellissima.
Sicché avrò il tuo sapore
sulle dita e dentro il palato
la fragranza di un’estasi intensa
strappata alla tela di un giorno
mentre riprenderò il viaggio
diretto alla mia solitudine.
N° 4473 - 30 maggio 2021
Il Custode
È solo un sentiero
oltre echeggiano voci
io mi faccio zanzara
da essere così minuscolo
da sfuggire ai loro sospiri.
Faccio un viaggio
dove comincia il buio
dicono che chi ho perduto
mi attende ad una tavola
imbandita di tea e di biscotti.
Non ho nessuna paura
ma sono assai curioso
cadono gocce di nostalgia
da un cielo di catrame e sangue
che pure scintilla alla luna.
Fumo e nebbia e gelo
io avrei dovuto saperlo
che nudo, durante il percorso
mi sarei sentito morire
per rinascere e morire ancora.
Ma faccio un viaggio
da vivo io mi annoiavo
mentre adesso ho mille parole
da tramutare in riflessi
che ingravidano l’intero silenzio.
N° 4472 - 28 maggio 2021
Il Custode
Si alza un lieve vento
alle pendici dell’albero
io dondolo come sull’altalena
e vedo i pensieri che passano.
Il sole sbadiglia e si desta
giusto al centro del cielo
pare intenda accarezzare
la mia struggente malinconia.
Giacché è la mia ultima estate
dopo io sarò una farfalla
ma mi sento al sicuro sulla foglia
infagottato in fondo al bozzolo.
L’ape è un animale sincero
e mi ha rivelato il destino
che io, abbandonato il mio nido
vivrò per un giorno soltanto.
Una carcassa tra i fiori
sarà forse questo che resterà
di tutta la mia adolescenza
in attesa di spiccare il volo?
Sicché, adesso io mi domando
a cosa mi servirà la bellezza
se non la potrò manifestare
al cospetto della natura?
N° 4471 - 27 maggio 2021
Il Custode
Scivola dentro i miei occhi
nella pace del mio silenzio
avrai il desiderio di sfuggire
al mio profumo fatto d’oblio
ti sentirai quasi sperduta
in un cielo di sole tenebre.
Ti perderò dalle mie tasche
che le spine hanno bucato
la solitudine fra le mie rughe
sarà un torrente d’acqua piovana
ma ti offrirò una barca di carta
affinché tu non debba annegare.
Ho pronto un nido di rondine
dove sedermi ed ascoltarti
ed imparare dai tuoi seni
la fragranza dell’estasi intensa
prima di riprendere il viaggio
ed affondare nei tuoi ricordi.
N° 4470 - 26 maggio 2021
Il Custode
Cosa speravi di trovare
oltre il mare della Liguria?
Tu, stolto ed ambizioso
ad inseguire la tua utopia.
Fosti inconsapevole servo
di poteri forti ed occulti
e volesti unire una Patria
che è tutt’ora divisa.
E c’era una luna maestosa
sopra il cielo di Quarto
laddove ora è la statua
dove qualcuno ti considera eroe.
Cosa speravi di ottenere
una volta giunto in Meridione?
Tu sacrificasti giovani e anziani
e chiunque credette al tuo sogno.
I Borboni a reggere il Sud
contro mille speranzosi fanatici
pronti a sbarcare in Sicilia
a compiacere Mazzini ed il Re.
Penso sia stato stupido
credere ad un’unica Italia
ma non ti potrei biasimare
per averlo voluto davvero.
N° 4469 - 25 maggio 2021
Il Custode
In un guscio di noce
fra soleggiate intemperie
sballottato dai miei silenzi
e dalla mia mente che oscilla
Sotto gli schiaffi del vento.
Chissà cosa si prova
ad apprezzare i sentimenti?
Li cerco nelle mie tasche
ma non mi è dato di sapere
né mi è concesso sperare.
Oltre il velo, sotto la polvere
la cronica insoddisfazione
non mi consente di vedere
quale forma abbia il piacere
sicché io lo rifuggo.
Sento una tale confusione
un richiamo verso il vuoto
che mi riempie la mente
baldracca verso il dolore
lasciva ai baci del pianto.
Stramaledetta apatia
che non mi permette il sorriso
seppure di circostanza
verso chi mi tende la mano
che gesto inconsulto è mai questo?
E resto, e non provo gusto
ad annusare la vita
in un guscio di noce
distante dalla voglia di vivere
e dal desiderio di morire.
N° 4468 - 25 maggio 2021
Il Custode
Non hanno più volontà
l’hanno svenduta al mercato
dell’informazione di parte
dei sentimenti inaspriti.
Sono cadaveri in movimento
verso dove giunge la voce
che promette la terra promessa
la fuga dalla tempesta inventata.
Forse belare è più facile
che imparare a formare pensieri
e costoro seguono il gregge
come i ratti fecero col pifferaio.
Ipocondriaci e manipolabili
da una forza suprema
che quale ne sia lo scopo
pregusta già la propria vittoria.
Eppure, quest’orda di zombie
pretende con molta arroganza
di trascinare nel baratro
persino le menti pensanti.
Io non le ascolterò mai
e mai avrò alcun padrone
si fottano, gli ipnotizzati
da coloro che muovono i fili.
N° 4467 - 24 maggio 2021
Il Custode
Sulla mia lingua
scivolano come ruscello
le gocce della tua voglia
e fra le mie gambe si erge
il mio desiderio di te.
Prendilo fra le tue mani
frattanto che io assaporo
il nettare tuo salato
che invade il mio palato
mi dona la linfa vitale.
Mi sento impazzire
talmente confuso e sfacciato
da dirti parole indecenti
quasi tu fossi puttana
mentre, in realtà, sei l’amore.
Cavalca il mio pube
adesso io ti devo avere
è caldo fra le tue cosce
bagnato quel tanto che basta
a penetrarti e godere.
Sopra le tue natiche
come ventose sul vetro
le mie dita si impigliano
affondano nella morbidezza
si insinuano dentro il tuo buco.
Fino all’orgasmo
sulla tua pelle ed i seni
intanto io guardo il tuo sguardo
la sua espressione eccitante
che induce a ricominciare.
N° 4466 - 23 maggio 2021
Il Custode
Io ti aspetto
sono molto paziente
e seduto nel buio
faccio voli pindarici
do sfogo alla mia fantasia.
Tu dovrai pur arrivare
la strada è sempre questa
la percorri ogni sera
ed ogni sera indossi
la tua profonda bellezza.
C’è molto silenzio
ed è silente il mio cuore
poiché mi piace ascoltare
il tuo respiro melodioso
sebbene si tratti dell’ultimo.
Zittisco le mosche
pettegole sulla mia pelle
pelle di putrido uomo
talmente attratto dal sangue
da crearne laghi e poi oceani.
Soffio in alto, nel cielo
per scaraventare la luna
oltre la linea dei monti
‘ché non ci sia un filo di luce
senza di essa, nessuna falena.
Pare si sia fermato
il tempo davanti ai miei occhi
non la fame del mio pugnale
io intanto ti aspetto
e tu dovrai pur morire.
N° 4465 - 22 maggio 2021
Il Custode
Salgo sul vento
mi condurrà alla pianura
laggiù, fra prati e colline
il polline è ancora vergine.
Ho molte miglia davanti
e l’infanzia alle mie spalle
giacché io sono cresciuta
per concedermi al cielo.
Ho speso l’ultima notte
a dire le mie preghiere
poi ho lasciato un sorriso
sull’uscio dell’alveare.
Spero che sia magnanimo
il viaggio oltre l’aurora
la luna si è raccomandata
di stare lontana dal lago.
Devo dipingere il mondo
della tonalità d’ogni fiore
per questo io volo veloce
al primo sole che sorge.
Salgo sul vento
per riposare le ali
soltanto un lieve brusio
e comincerà la mia magia.
N° 4464 - 21 maggio 2021
Il Custode
Il fuoco che mi divora
nasce dentro il tuo sguardo
tu hai due occhi stupendi
nei quali le fiamme danzano
un ballo sensuale e ipnotico.
Dimmi chi sei tu, o strega
da prendere a schiaffi i miei sensi
sono debole e non lo sapevo
maledetta tu, eppure bellissima
ti giochi dei miei sentimenti.
Eccomi qui, alla tua mercé
e davvero a me non importa
io brucio sotto i tuoi baci
talmente volgari sulla mia pelle
che sono pronto ad amare l’inferno.
Cazzo, quanto sei bella!
Caldissima da farmi esplodere
se io giurassi di amarti
probabilmente ti mentirei
di una bugia meravigliosa.
Sarò cenere, poi una memoria
sicuramente mai un rimpianto
io morirò del tuo fuoco intenso
e comunque davvero appagato
per esserti appartenuto.
N° 4463 - 20 maggio 2021
Il Custode
<Basterà una notte…>
domandò il vampiro
<…per vivere intensamente
quel sogno che agita
nella mia anima?>
-Combatti ed impara la luce…_
replicò la luna
-…ed avrai al tuo fianco la strega
sicché il crepuscolo
e finanche il giorno
diventeranno ferventi emozioni
mai destinate a finire…-
…Chissà se il destino
mutò nell’arco dei tempi...
se il vampiro sopravvisse alla luce
e la strega al calar delle tenebre...
Chissà...
…ai posteri l’ardua sentenza.
N° 4462 - 19 maggio 2021
Il Custode
Nascosto dal muro di spighe
si confonde, il mio manto
e tu, che non riesci a vedermi
percepisci la mia presenza.
Sotto il sole della savana
io annuso la tua paura
e non ho alcuna premura
di dilaniarti fra i denti.
Hai perduto il tuo fucile
e con esso, la tua tracotanza
come potresti sfuggirmi
ed avere salva la vita?
Pregusto già le tue carni
ma temo le tue urla strazianti
io non provo soddisfazione
non uccido per divertimento.
Avrò il tuo sangue salato
in bilico sul mio palato
ma spero tu muoia in fretta
benché meriteresti l’agonia.
Hai smarrito l’arroganza
E con essa, il tuo coraggio
come potrai sopravvivere
all’incredibile mia fame di te?
N° 4461 - 18 maggio 2021
Il Custode
Fra cielo e pioggia
e questa immensa bellezza
che io stringo negli occhi
e mi travolge l’anima.
E danzo come una foglia
sotto le tiepide gocce
manchi tu solamente
a rendermi tuono il cuore.
Un leggero lampo di luce
scagliato da giovani nuvole
e la città si risveglia
quasi che fosse a teatro.
Fa rumore, il tuo silenzio
ed è un rumore incredibile
segue la eco del vento
si insinua fra le mie rughe.
Ma pare che l’arcobaleno
stuzzichi il sole a destarsi
che ne sarà della magia
dalla melanconia bellissima?
Mi fermo, e nei miei pensieri
ti vedo come fossi la vita
ed arriverà una notte ancora
e tu dentro i miei sogni.
N° 4460 - 17 maggio 2021
Il Custode
Mi sono fermato un attimo
per riposare le membra
dopo avere creato il Creato
con la penna e con l’inchiostro
e pensavo a quanta magia
nell’esplosione di suoni e colori.
Oltre le cascate scroscianti
le ninfee ed il fiore di loto
mi sono sentito un artista
ma forse fu presunzione
se scelsi a caso, sbagliando
chi doveva continuare il lavoro.
Ho dormito per pochi millenni
appagato dalla bellezza veduta
ed al risveglio è tutto cambiato
nulla è come lo avevo lasciato
la mia ira diventa funesta
giacché sono stato uno stupido.
Spazzerò con un colpo di panno
ogni anelito di vita che soffia
ed in futuro sarò meno maldestro
nel modellare le mie creature
poiché ho sprecato i miei secoli
adesso devo cominciare daccapo!
N° 4459 - 19 maggio 2021
Il Custode