Della tua bellezza
io nutro il mio sguardo
ed incespica la mia anima
confusa e piena di dubbi.
Io che appartengo alla Chiesa
con quale impudenza coltivo
questi pensieri assai impuri
davanti alla tua nudità?
Però sotto questo mio saio
e più in giù del mio ventre
la mia eccitazione è delirio
del quale io mi vergogno.
Eppure io non so tacitare
il mio desiderio di averti
soccombere al peccato mortale
che mi condurrà all’inferno.
Maledico la tua perfezione
e con essa, la mia debolezza
adesso che mi scopro uomo
perduto sulle tue forme.
Lascia che io baci i tuoi seni
ed il frutto che diede la vita
non meriterò alcun perdono
ma in te troverò il paradiso.
io nutro il mio sguardo
ed incespica la mia anima
confusa e piena di dubbi.
con quale impudenza coltivo
questi pensieri assai impuri
davanti alla tua nudità?
e più in giù del mio ventre
la mia eccitazione è delirio
del quale io mi vergogno.
il mio desiderio di averti
soccombere al peccato mortale
che mi condurrà all’inferno.
e con essa, la mia debolezza
adesso che mi scopro uomo
perduto sulle tue forme.
ed il frutto che diede la vita
non meriterò alcun perdono
ma in te troverò il paradiso.
N° 4311 - 2 gennaio 2021
Il Custode
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