Sospinta da una lieve brezza
si crogiolava, la notte di luglio
e puntava le dita alla sabbia
per scrivere un destino docile.
Io avevo il sogno negli occhi
e scintille di acerba speranza
che giravano la mia anima
come un falco nel cielo terso.
Credevo in un amore cieco
che non vedesse il dolore
che scambiasse la solitudine
per un gioco da perdere ai dadi.
Dentro una girandola di secoli
la vita trascorse quasi affannata
i pensieri, come fanno le foglie
caddero che parevano moribondi.
E nell’orizzonte assai distante
sbuffava un putrefatto sorriso
dacché giunsero ombre e delitti
mi derubarono della voglia d’amare.
Adesso osservo la mia stanchezza
si nutre dell’ultima, tenue utopia
se non ne avessi come potrei
continuare il cammino intrapreso?
si crogiolava, la notte di luglio
e puntava le dita alla sabbia
per scrivere un destino docile.
e scintille di acerba speranza
che giravano la mia anima
come un falco nel cielo terso.
che non vedesse il dolore
che scambiasse la solitudine
per un gioco da perdere ai dadi.
la vita trascorse quasi affannata
i pensieri, come fanno le foglie
caddero che parevano moribondi.
sbuffava un putrefatto sorriso
dacché giunsero ombre e delitti
mi derubarono della voglia d’amare.
si nutre dell’ultima, tenue utopia
se non ne avessi come potrei
continuare il cammino intrapreso?
N° 4322 - 13 gennaio 2021
Il Custode
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