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giovedì 14 gennaio 2021

IMAGO MORTIS

Ti vedo, e sei bellissima
riflessa dentro lo specchio
mi volto, ed alle mie spalle
nessuna pare fissarmi
nessuna intende abbracciarmi.
 
Chi sei tu, stupenda visione
che mi indichi dove seguirti?
Ho voglia di te, dei tuoi baci
le tue carezze assai gelide
mi risvegliano dal mio torpore.
 
Ti parlo e tu non mi ascolti
la tua voce è un battito d’ali
di una farfalla che impreca
sopra la tela del ragno
in attesa di esserne il pasto.
 


Ma sento sulla mia schiena
il tuo respiro di ghiaccio
credo tu sia giunta per me
crudele quanto è il dolore
quando posa sopra il tuo cuore.
 
Nel buio io ti percepisco
sembra che tu sia ovunque
quasi che non fossi altro
che l’ombra della mia inquietudine
la eco della mia disperazione.
 
Di colpo lo specchio si incrina
e vi scorgo un ologramma di pece
mi avvicino per guardare meglio
e nello stupore mi avvedo
che l’imago mortis sono io.

  N° 4323 - 13 gennaio 2021

                                                Il Custode

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