Pareva persino la brezza
carezzarlo con delicatezza
quasi avesse il timore
che i fiori sopra i suoi rami
cadessero distanti da te.
E ti proteggeva, il pesco
dal sole che ti insidiava
che scendeva sulla tua pelle
a rubarti ogni mio bacio
ad impedirti ogni mio sguardo.
Sul tuo viso avevo le labbra
e nel cuore, la pace immensa
quella che diceva il mio cuore
in balìa dei tuoi sospiri
alla mercé dei tuoi silenzi.
Tu, quale ombra bellissima
che seguiva ogni mio passo
ed io non volevo nessuna
perché nessuna avrebbe potuto
essere colei che io amavo.
Ed il lago luccicava pensieri
che io non sapevo dire
ed è buffo come l’amore
riesca a tramutare il più forte
in un essere davvero assai fragile.
Sicché io non posso scordare
i tuoi occhi, né il tuo viso
e ti attendo lungo i canali
seppure io sia consapevole
che tu non ti ricordi di me.
carezzarlo con delicatezza
quasi avesse il timore
che i fiori sopra i suoi rami
cadessero distanti da te.
dal sole che ti insidiava
che scendeva sulla tua pelle
a rubarti ogni mio bacio
ad impedirti ogni mio sguardo.
e nel cuore, la pace immensa
quella che diceva il mio cuore
in balìa dei tuoi sospiri
alla mercé dei tuoi silenzi.
che seguiva ogni mio passo
ed io non volevo nessuna
perché nessuna avrebbe potuto
essere colei che io amavo.
che io non sapevo dire
ed è buffo come l’amore
riesca a tramutare il più forte
in un essere davvero assai fragile.
i tuoi occhi, né il tuo viso
e ti attendo lungo i canali
seppure io sia consapevole
che tu non ti ricordi di me.
N° 4342 - 30 gennaio 2021
Il Custode