come e perché io sia
morto
poiché non accadde nel
lager
e per mano dei
nazi-fascisti
giacché in realtà io fui
vittima
dell’ignobile odio dei
comunisti.
Non indossavo alcuna divisa
né seguivo ideologie di
parte
ero soltanto un
insegnante
considerato un insulso
borghese
dai mentecatti che
auspicavano
il ritorno all’età della
pietra.
Non sono degno di commemorazione
dacché non fui di
origine ebraica
quasi che la mia
esistenza
ancora oggi non abbia
valore
come nei giorni in cui,
mestamente
viaggiavo alla volta del
mio olocausto.
Non seminavo alcuna intolleranza
né mi opponevo ai
bolscevichi
ero solamente un uomo
normale
accusato d’essere un
parassita
da chi combatté il
capitalismo
con il desiderio di
farne parte.
N° 3558 - 25 gennaio 2019
Il Custode
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