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sabato 26 gennaio 2019

UN MARTIRE IGNOTO

Non importa a nessuno
come e perché io sia morto
poiché non accadde nel lager
e per mano dei nazi-fascisti
giacché in realtà io fui vittima
dell’ignobile odio dei comunisti.

Non indossavo alcuna divisa
né seguivo ideologie di parte
ero soltanto un insegnante
considerato un insulso borghese
dai mentecatti che auspicavano
il ritorno all’età della pietra.

Non sono degno di commemorazione
dacché non fui di origine ebraica
quasi che la mia esistenza
ancora oggi non abbia valore
come nei giorni in cui, mestamente
viaggiavo alla volta del mio olocausto.

Non seminavo alcuna intolleranza
né mi opponevo ai bolscevichi
ero solamente un uomo normale
accusato d’essere un parassita
da chi combatté il capitalismo
con il desiderio di farne parte.

  N° 3558 - 25 gennaio 2019

                                                      Il Custode

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