è scritto sulla tua mano
di nomade della passione
e padrona della mia
anima.
Io proverò a negarlo
ma l’amore che io
rifuggo
scivola via dai miei
occhi
e si posa sopra il tuo
viso.
Tu mi mostri la via per l’Oriente
io quella verso il mio
cuore
che tacita i propri
segreti
solamente per darsi un
tono.
In un angolo dei miei pensieri
tu siedi come una regina
dacché mi insegnasti a
sognare
tra le rughe dell’ultimo
addio.
Il tuo seno di fragile origami
è modellato dalle mie
dita
talmente candido come la
luna
che percorre la volta
notturna.
Sul tuo sentiero, là io mi perdo
la tua vista è un
ideogramma
che io non riesco a decifrare
e però profuma di buono.
Mi quieto sopra il tuo grembo
poiché sono un bambino
appagato
del tuo garbo, della
bellezza
e delle tue labbra
meravigliose.
N° 3554 - 19 gennaio 2019
Il Custode
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