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mercoledì 23 gennaio 2019

L'OSCURITA' DEI NOSTRI SGUARDI

Sono oramai troppo distanti
divorati dal tempo perduto
i vagiti della gioventù vissuta
quella che noi trascorremmo
anarchici per solo istinto.

Sotto i giubbotti di pelle
gridavano cuori distratti
che spesso cadevano al suolo
e noi, attenti a non calpestarli
con i nostri pesanti anfibi.

Io credo che tu mi amassi
ma la mia anima era piccina
tanto da non contenere
tutto quel bisogno d’amore
che esondava dai tuoi occhi.

I ricordi sono carezze molteplici
benché plumbei quanto la musica
ascoltata nella penombra
e che sapeva bucare un attimo
l’oscurità dei nostri sguardi.

Io vorrei ritornare indietro
per ritrovare il tuo viso
e vedere se reca ancora
quella flebile fiammella di luce
che scaldava la mia solitudine.

Ma forse, per via dell’alta marea
le lune sono oramai tramontate
lasciandomi il grande rammarico
di continuare a rimpiangere
ogni istante vissuto insieme a te.

  N° 3557 - 23 gennaio 2019

                                                     Il Custode

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