Perché piangi, mia cara?
Ripensa i tuoi ultimi
istanti
come qualcosa di grande
poiché io avrò molta
cura
nel rendere la tua
sofferenza
un macabro capolavoro.
La tua bellezza sovrasta
il mesto dolore che
provoca
l’immagine della tua
dipartita
che pure io, con impegno
trasformo in ricordo
sublime
da serbare nella mia
anima.
Hai un corpo paradisiaco
che pare modellato a
dovere
per ricevere i colpi
violenti
causati dalla mia furia
dalla pazzia che mi
divora
alla vista dei tuoi
grandi seni.
Tu non dici più parole
le hai sprecate in
abbondanza
come supplica e
implorazione
nulla che potesse
fermarmi
nello stringere forte il
tuo cuore
e farlo implodere fra le
mie mani.
Il tonfo delle tue lacrime
rimbomba sopra
il parquet
e si porta via il tuo
respiro
perché piangi, amore
mio?
Alla fine dei conti,
nella mia stanza
tu
stai solamente morendo…N° 3555 - 21 gennaio 2019
Il Custode
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